Ore 23.20: fuga da Milano

Il corridoio affollato di un treno partito ieri sera da Milano non è appena è stata diffusa la bozza del decreto del governo

Caccia all’ultimo Intercity. A poche ore dalla bozza del decreto che ha dichiarato la ‘chiusura’ della Lombardia e di numerose province, in moltissimi si sono precipitati per salire sui treni in partenza da Milano verso il sud Italia. Centinaia di persone si sono riversate alla stazione Garibaldi, dove alle 23.20 è partito l’ultimo Intercity per Salerno. I viaggiatori sono saliti sui vagoni anche senza biglietto, dicendo ai controllori di essere disposti a pagare la multa pur di poter restare a bordo. In stazione centrale invece gli addetti alla sicurezza raccontano che sì, stasera c’è stato qualche viaggiatore in più degli ultimi giorni, ma non ci sono state code o resse.

Si hanno comunque notizie di molti che, per il timore di rimanere chiusi in Lombardia, sono partiti in auto per la casa al mare o quella in montagna o comunque per raggiungere la famiglia. Molti milanesi, inoltre, hanno approfittato delle ultime ore di “libera uscita” per recarsi nelle località di vacanza, in Liguria e Val d’Aosta, recuperare i propri congiunti e far ritorno a casa. Il decreto prevede il divieto assoluto di entrare e uscire dalla Lombardia fino al 3 aprile, tranne in caso di inderogabili esigenze lavorative o stato di necessità, cioè motivi di salute.

La bozza del decreto – inizialmente erano due, poi il governo li ha fatti confluire in un unico testo – ha cominciato a circolare ieri all’ora di cena. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, invece, è sceso in sala stampa per la firma del dpcm in piena notte. Visto il caos, non poteva fare altrimenti. Il premier, che si è assunto la responsabilità politica della decisione, ha condannato l’ennesima fuga di notizie, che ha propagato il rischio di contagio anche alle regioni del Mezzogiorno: “E’ necessario chiarire quel che è successo – ha detto Conte – una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali. Ne va della correttezza dell’operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare”.

In stazione centrale a Milano non c’era ressa stamattina, anche se molte persone si sono messe in viaggio verso il Sud Italia nonostante la firma del decreto. Da Centrale è partito alle 7.00 il Frecciarossa per Napoli (controlli alla stazione d’arrivo). Un altro Intercity, partito ieri sera alle 21.34 e il cui arrivo era previsto a Napoli alle 9.36, è arrivato a destinazione con oltre 4 ore di ritardo. Il ritardo è dovuto ai controlli effettuati sul convoglio in attuazione dell’ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Molti viaggiatori sembrano essersi spostati al terminal dei pullman di Lampugnano, dove questa mattina già prima delle sette c’erano circa 150 persone ad attendere gli autobus: soprattutto stranieri, preoccupati di non poter tornare nel loro Paese, e studenti. Situazione tranquilla invece a Linate, dove è stato cancellato qualche volo.

Alitalia, intanto, sospenderà, da lunedì 9 marzo, l’attività su Milano Malpensa. Lo si legge in una nota della compagnia aerea secondo cui l’attività sarà sospesa dopo l’arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40. Da Milano Linate verranno operati “solo collegamenti nazionali, con una riduzione di frequenze sulle rotte servite, mentre le destinazioni internazionali saranno raggiungibili con i voli via Roma”. Lo si legge in una nota secondo cui “da Venezia la compagnia continuerà ad operare con un numero minore di frequenze i collegamenti da/per Roma”.

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