L’invettiva della Boschi su Scanzi, reo di aver ricevuto il vaccino senza averne diritto, assume anche un rilievo geografico: “In Toscana una come me – che è avvocato – avrebbe potuto vaccinarsi un mese fa. E chi tra i miei colleghi lo ha fatto, ha rispettato le regole – ha spiegato la deputata di Italia Viva -. Se non l’ho fatto io, nonostante abbia voglia come tutti di tornare ad abbracciare i miei nipotini, è stato per evitare polemiche dei moralisti contro di me. Pensate che quando sono stata a Otto e Mezzo anziché parlare della crisi di governo mi hanno fatto il processo perché – in un parco pubblico – ho baciato il mio fidanzato abbassando la mascherina: chissà cosa avrebbero detto se mi fossi vaccinata, rispettando le regole ma prima di altri. Chissà se Lilli Gruber adesso incalzerà il suo opinionista prediletto Scanzi per il vaccino come ha fatto con me per un bacio con la mascherina abbassata. Scanzi infatti non aveva nessun titolo per saltare la fila: ha fatto prevalere la sua arroganza, le sue paure, le sue menzogne. E adesso dice addirittura che dovremmo ringraziarlo. Mi domando: ma perché gli italiani devono pagare con i soldi del canone Rai un uomo così? Perché ormai è chiaro che tipo di moralismo senza morale abita la redazione del Fatto Quotidiano: il loro odio contro di noi provoca due pesi e due misure, sempre. Ma la Rai? Chi ha deciso che dobbiamo pagare il canone per un bugiardo come Scanzi?”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
“Ora vediamo la Gruber cos’avrà da dire…”
lilli grubermaria elena boschi
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