Per le aziende siciliane la Borsa è più vicina

Si è tenuto qualche giorno fa a Palermo, presso la cornice di Palazzo Branciforte, la prima edizione dell’IPO FORUM 2022. Un meeting per introdurre quaranta aziende siciliane, profilate con cura da Daniele Di Gregoli, a un percorso di quotazione in borsa. L’evento è stato organizzato da BDO, leader internazionale nei servizi di revisione e consulenza aziendale, e da Legance – Avvocati Associati Associati (che ha approfondito il tema del passaggio generazionale aziendale), in collaborazione con Borsa Italiana ed ELITE – il network parte del gruppo Euronext – che aiuta le PMI a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici. Sono intervenute anche due aziende siciliane già quotate – Giglio.com e NVP – che hanno portato la loro esperienza, quali esempi virtuosi di crescita e sviluppo.

Daniele Di Gregoli

Le 40 aziende siciliane selezionate, provengono prevalentemente dai settori agroalimentare, shipping, logistica, industria, oil & gas, sanitario e sono dislocate in diverse zone della regione. “Sono felice del risultato ottenuto – commenta Daniele Di Gregoli, organizzatore del meeting – un riscontro che ha superato le aspettative testimoniato da un’importante presenza di imprenditori provenienti da tutta la Sicilia. L’obiettivo era proprio quello di creare un punto di contatto tra il mondo di Borsa Italiana e gli imprenditori siciliani lungimiranti. L’idea è di calendarizzare l’evento e lavorare alla seconda edizione dell’IPO FORUM”.

Si tratta di un processo inverso rispetto a quello abituale: “Di solito sono le aziende a spostarsi e chiedere informazioni per intraprendere un percorso di quotazione – spiega Di Gregoli – Stavolta il punto di contatto fisico con Borsa Italiana è stato creato a Palermo. Secondo le recenti statistiche, il 40% delle aziende italiane quotate in borsa hanno sede in Lombardia, appena il 2% in Sicilia. E’ un dato drammatico. Però anche nell’Isola sono presenti aziende di valore: la quotazione non ha soltanto una valenza economica, ma serve soprattutto ad aumentare la visibilità internazionale di una società”.

I partecipanti al meeting di palazzo Branciforti sono stati selezionati da Di Gregoli sulla base della vision: “Non è soltanto una questione di fatturato – analizza l’organizzatore -. Ciò che conta è possedere una vision internazionale ed essere attrattivi per il proprio segmento di mercato. Quello di Palermo è stato l’inizio di un percorso, una specie di start-up, che siamo certi avrà un seguito nei prossimi mesi”.

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