Renato Schifani è partito, lancia in resta, contro la Corte dei Conti che si ostina a non esprimere il giudizio di parifica sul rendiconto del 2021. I giudici contabili aspettano che, sulla spalmatura dl 2,3 miliardi di disavanzo in dieci anni anziché in tre, si esprima la Corte Costituzionale. Ma il presidente della Regione non ci sta ed è passato al contrattacco. Per carità, è un suo diritto. Resta però il fatto che Palazzo d’Orleans diventa sempre più insofferente nei confronti delle regole. Gli esempi – gli scandali, stavo per dire – non mancano. L’ultimo caso è quello dell’Orchestra sinfonica e della nomina di un sovrintendente incompatibile con le disposizioni di una legge varata per evitare i conflitti di interesse. Indovinate chi è il consigliere – o il Bullo – che ispira il governatore nei suoi delicati rapporti con le norme e gli organi di controllo.