“Se un solo organo di informazione si permetterà di scrivere che io sono lo sponsor del signor Damiani, tramite mio fratello Guglielmo, che nella sua vita non mi ha mai fatto una telefonata per sponsorizzare né Damiani, né altri, subirà una denuncia penale e civile per risarcimento danni. Mi sono scocciato di sopportare organi di stampa che, leggendo nell’ordinanza del gip il tentativo non riuscito di farsi sponsorizzare da me, scrivono tutto il contrario, affermando che io sarei lo sponsor di Damiani”. Questa è la reazione del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in merito agli arresti nell’ambito della sanità avvenuti stamattina. Micciché ha pubblicato su Facebook il video di una telefonata con Mario Ciancio, direttore del quotidiano ‘La Sicilia’, in cui si mostra particolarmente adirato per alcuni titoli apparsi sulla stampa. Damiani è il direttore generale dell’Asp di Trapani che oggi è finito in carcere con l’accusa di corruzione nell’ambito del terremoto giudiziario che ha scosso la sanità siciliana.
“Capita di frequente che mi si attribuiscano conoscenze e sponsorizzazioni – sostiene il presidente dell’Ars, come riportato da Blog Sicilia – ma io non ho mai sponsorizzato nessuno, men che meno nella sanità, e non sono mai intervenuto in appalti sanitari. Per questo dormo sonni tranquilli. Chi vuole può chiederlo a Razza o a Musumeci o a chi vuole. Tutti vi diranno che non ho mai sponsorizzato un direttore della sanità. Non li conosco”.
In seguito, Micciché ha chiesto al presidente della commissione parlamentare Antimafia, Claudio Fava, di “avviare un’inchiesta parlamentare sulla sanità in Sicilia”. “Constatiamo che, a proposito di alcune inchieste giudiziarie, vili affaristi, dentro e fuori dalla pubblica amministrazione, si concentrano su appalti, forniture e contratti, anche millantando credito e infamando soggetti ignari – scrive il presidente dell’Ars -. La sanità costituisce una branca di primaria importanza per l’intera amministrazione regionale e oggi più che mai, in considerazione dell’emergenza epidemiologica causata dal coronavirus, è necessario che le autorità politiche vigilino sulla gestione del settore sanitario, affinché le risorse vengano utilizzate in modo sano e in favore della cittadinanza”. “Tale vigilanza è importante sia per il passato che per il futuro, affinché sulle risorse che verranno stanziate anche per la lotta all’epidemia non si addensino quegli appetiti del malaffare che, purtroppo, anche le cronache di questi giorni ci rivelano non essersi mai sopiti”, conclude il presidente dell’Ars.
Forza Italia difende il suo commissario
“Nella corposa e articolata ordinanza di custodia cautelare, non c’è nessun riferimento che possa anche lontanamente associare il Presidente Micciché alle tangenti di cui parla certa stampa. Non risulta tra gli indagati essendo estraneo ai fatti”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati Tommaso Calderone, Riccardo Savona, Michele Mancuso, Mario Caputo, Alfio Papale, Riccardo Gallo, Stefano Pellegrino appartenenti al Gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars, gli Assessori regionali, Bernardette Grasso, Edy Bandiera e Marco Falcone, unitamente a tutti i coordinatori provinciali del partito in Sicilia.
“Trovo sconfortante dover leggere articoli giornalistici di tale portata – sottolinea il Capogruppo, on. Tommaso Calderone – in quanto Gianfranco Miccichè non è indagato. È totalmente estraneo a ogni fatto corruttivo o tangentizio. È gravissimo e inaccettabile quello che è stato scritto da alcuni giornali. Abbiamo dato mandato ai nostri legali per proporre querela contro le falsità scritte da certa stampa”.
“Gianfranco Micciché – riferisce l’Assessore Bernadette Grasso – ha dimostrato in questi anni, nel corso della sua prestigiosa carriera politica, di aver saputo mantenere un profilo di irreprensibilità, di trasparenza, che non viene certo messo in discussione da qualche titolo forzato o fuori luogo. Lo conosco bene, così come conosco il suo motto di sempre: “non sono ricattabile”.
“Ho manifestato al presidente Micciché la mia vicinanza, all’uomo prima ancora che al politico, essendosi ritrovato, suo malgrado, tirato in ballo in una vicenda alla quale è decisamente estraneo. Gianfranco proseguirà con ancora maggiore determinazione nel suo impegno verso la Sicilia”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, commissario FI per Catania e provincia.
“Nessuna ombra e nessun dubbio, sull’operato del Presidente Miccichè. Spiace assistere ancora una volta, ad assalti mediatici privi di alcun fondamento. L’azione politica del Presidente Miccichè è trasparente quanto la sua genuina immediatezza, la sua storia personale e politica ne sono la dimostrazione. Mi auguro, per il futuro, che fatti come questo non accadano mai più, e che la Stampa ed i media, si occupino delle innumerevoli iniziative positive che il Presidente porta avanti ogni giorno, per la nostra terra e per i Siciliani tutti”. Lo riferisce l’Assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera.
“Le calunnie orchestrate a regola d’arte con il preciso intento di screditare il Presidente Micciché, noi le rispediamo al mittente. Non esiste nessun fondamento che giustifichi un tale attacco mediatico – chiosa il Vicecoordinatore regionale di Forza Italia, on. Riccardo Gallo -. Che siano prese le distanze da tali infamanti affermazioni”.
“Sarebbe semplice esprimere solidarietà nei confronti del Presidente Micciché – dichiara il deputato e coordinatore di Forza Italia a Caltanissetta, on. Michele Mancuso -. Noi andiamo oltre, ovvero all’uomo prima del politico, che oggi più di ieri ha sempre mantenuto un’immagine pulita e priva da ogni logica clientelare. Da parte nostra c’è solo stima e fiducia, certi che tali strumentalizzazioni giornalistiche sono figlie di una meschina macchina del fango. Forza Italia in Sicilia si è sempre caratterizzata per trasparenza, coerenza e grande onestà”.
“È notorio – rimarca il deputato regionale, on. Mario Caputo – che il Presidente Miccichè nella sua lunga attività politica, sia a livello regionale che nazionale è sempre stato lontano da ogni coinvolgimento anche solo marginale o accidentale, con persone e fatti a vario titolo coinvolte nella aggiudicazione di pubbliche gare. Riteniamo azzardate e ingiuste le illazioni che nelle ultime ore lo hanno accostato a vicende giudiziarie in cui sono interessati alcuni vertici dell’Asp e altri pubblici dipendenti. Ancor più di ieri gode della nostra fiducia come uomo e come rappresentante delle Istituzioni”.
“Da parte della deputazione trapanese non c’è stata nessuna interferenza e ingerenza nella nomina del direttore sanitario. Le accuse al Presidente Miccichè sono inappropriate e fuori luogo”, conclude il Presidente della Commissione Affari Istituzionali, on. Stefano Pellegrino.