Renato Schifani, in un momento di effervescente e traboccante narcisismo, ha pensato bene di sovvertire quella frase solenne – “La legge è uguale per tutti” – che campeggia in tutte le aule di giustizia. Come si ricorderà la Corte dei Conti ha inviato al commissario dell’Orchestra Sinfonica, Margherita Rizza, una lettera con la quale chiede che due ex sovrintendenti rimossi per questioni di illegittimità – Giorgio Pace e Andrea Peria – restituiscano gli stipendi percepiti senza averne alcun titolo. La dottoressa Rizza, prima di procedere, ha doverosamente informato il presidente Schifani. E, dopo un ampio e approfondito consulto, ha deciso di adottare due pesi e due misure: ha scritto una lettera perentoria a Pace, ma ha evitato con cura di inviare la stessa lettera a Peria, che nel cerchio magico di Palazzo d’Orleans occupa da due anni un posto di prima fila.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Non sempre la Legge è uguale per tutti
andrea periafossgiorgio pacerenato schifani
-
Articoli Correlati
-
Il bullo vero è quello
della stanza accantoDavide Faraone, l’impertinente leader siciliano di Italia Viva, lo ha definito “bullo”. L’aggettivo comprende oltre…
-
Una vendetta meditata
sotto l’occhio del SantoNoi che siamo docili uomini di fede avevamo immaginato che il viaggio ad Assisi ammansisse…
-
C’è chi muore di sete
e chi gioca col commaLa Sicilia avvampa di sete ma il presidente della Regione va negli uffici della Webuild,…