L’altro ieri, quando un mitomane pensò bene di incoronarsi presidente dell’Orchestra Sinfonica, l’assessore Manlio Messina, cui spetta la designazione, tenne subito a far sapere che, quel signore, lui non l’aveva mai visto né sentito. Fatta la precisazione, il responsabile del Turismo e dello Spettacolo avrebbe anche potuto scegliere un candidato idoneo e avviare così la nomina vera propria; un modo, istituzionalmente corretto, per stroncare le manovracce che ormai da anni affliggono la sventurata Fondazione. Invece, niente. Neppure la farsa dell’ex usciere che si era fatto presidente è servita per riportare la Sinfonica alla normalità. Fonti autorevoli dicono che Messina una personalità autorevole da designare l’aveva già individuata. Curriculum, esperienza, titoli: tutto al top. Ma si è accorto all’ultimo momento che non era catanese. E la nomina si affumò.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Non era di Catania E la nomina s’affumò
manlio messinaorchestra sinfonica siciliana
-
Articoli Correlati
-
Sanità, forse Schifani
ha preso una cantonataSono passati tre mesi. E in novanta giorni l’assessore alla Sanità, Daniela Faraoni, non è…
-
Abbasso le competenze
la casta non le sopportaVito Riggio getta la spugna. La Regione lo aveva insediato al vertice dell’aeroporto di Palermo…
-
Ma dei dazi di Trump
la Sicilia se ne fregaNon bastavano le due emergenze che hanno stretto la Sicilia in una morsa per tutto…