L’epidemia esige un’informazione seria. Ma da Giletti, su La7, la pensano diversamente. E’ finita nell’occhio del ciclone, infatti, la partecipazione a ‘Non è l’Arena’, domenica scorsa, di Giulio Tarro, un anziano virologo che ormai da anni è screditato dalla comunità scientifica e che invece è stato presentato come candidato al Nobel.
A prendere le distanze da questa presenza televisiva troppo ingombrante è stata la Società italiana di Immunologia (Siica), con una nota della sua presidente, l’immunologa Angela Santoni: “Fellini, oppresso dalla volgarità dei nostri tempi terminò “la voce della luna” con uno splendido “ ci vorrebbe un po’ di silenzio”. Sarebbe il commento più adatto al bailamme mediatico che accompagna il dramma epocale di COVID-19, bailamme che non si è privato della comparsa di Giulio Tarro, scienziato di modestissima caratura, autoproclamatosi candidato al premio Nobel per scoperte ignote alla comunità scientifica, falso esperto che ha ad esempio infilato nella trasmissione “Non è l’arena” una serie di opinioni personali fra sciacallaggio e becero ottimismo. Chi cita le sue opinioni o lo interpella – scrive la Santoni – avrebbe il dovere di controllare il suo curriculum scientifico o almeno Wikipedia, dai quali sarebbe venuto a conoscenza che buona parte di quanto abbia detto risulta essere falso in tempi normali, ma “notitiae criminis” nel dramma che il paese vive! Avrebbe appreso che Tarro, pur “allievo” dello scienziato Albert Bruce Sabin (che ha sviluppato uno dei vaccini contro il virus della poliomielite), e con cui ha condiviso quattro lavori scientifici all’inizio degli anni ’70, ha pubblicato 68 lavori scientifici, molti dei quali su riviste italiane non “peerreviewed”, con un totale di 447 citazioni e un indice di Hirsch di 10. Questi indici bibliometrici sono appropriati per un ricercatore all’inizio del suo percorso scientifico, non certo per un senior autoproclamatosi candidato al Nobel”.
Da Giletti c’era pure Adriano Panzironi, noto ciarlatano che parla di salute come fossero mele e pere, a scopo commerciale. Che non si è mai laureato in Medicina, ma che da anni continua a dispensare medici senza alcuna patente di agibilità. E Red Ronnie, dj antivaccinista. E’ così che ci si informa sul Coronavirus?