A palazzo dei Normanni sono le settimane della stasi. Nonostante una settimana di stop per la conclusione della campagna elettorale, i deputati animati dalla voglia di tornare al lavoro non sembrano troppi. Questa mattina in commissione Affari istituzionali erano presenti in cinque: il presidente Stefano Pellegrino, i deputati del Pd Cracolici e Lupo, la Cinque Stelle Ciancio e il leghista Vincenzo Figuccia. All’ordine del giorno il parere su alcune nomine effettuate dal governo: relative al presidente e ai componenti del collegio dei revisori dei conti degli Ersu (ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Agrigento, Catania, Enna e Messina; del Consorzio universitario Archimede di Siracusa; dell’istituto dei ciechi opere riunite “I.Florio – F. ed A. Ansalone”; del convitto regionale audiofonolesi di Marsala; del Cefpas; e dell’istituto Irccs Bonino-Pulejo di Messina. In discussione pure la designazione dei componenti dei collegi sindacali delle Aziende sanitarie provinciali e delle aziende ospedaliere.
Ma il governo non s’è visto. E nemmeno la maggioranza, ormai scollata. “Ancora una volta, davanti ad una commissione deserta, le nomine procedono in assenza di parere – dice Vincenzo Figuccia, a margine dei lavori della I Commissione – Si va avanti così da 30 giorni e adesso a questi se ne sommeranno altri 10 per la proroga dei termini. Mi dispiace – osserva il deputato della Lega – che si continui con questo andazzo. Credo dovrebbe essere un dovere del parlamentare esprimersi nel merito delle competenze dei professionisti individuati. Davanti a questo ingiustificabile astensionismo, auspico che si possa intervenire presto per troncare questa cattiva abitudine”. Lo stesso Figuccia, ormai due settimane fa, aveva posto la pregiudiziale sul DDL stralcio alla Finanziaria (le variazioni di Bilancio), qualora il governo non dovesse accettare di utilizzare i 5 milioni presenti nel capitolo degli Asu per la loro reintegrazione oraria. I lavoratori precari, a causa dell’impugnativa romana, si allontanano dall’auspicato percorso di stabilizzazione promosso dalla Regione con l’ultima Legge Finanziaria.
Il tema delle impugnative è stato al centro del dibattito all’Ars. “Sono mortificato per il numero di impugnative registrate negli ultimi tre mesi – ha detto il presidente Micciché – Siamo passati dal 5 al 15% ed è inaccettabile. Non mi tiro indietro di fronte alle mie responsabilità, ma ultimamente s’è innescato uno strano meccanismo che non sono più disposto a tollerare. Spesso in commissione votano il testo finale di una legge senza nemmeno avere il testo davanti… Chiedo ai presidenti di fare la massima attenzione. Nel frattempo, vi comunico formalmente che non accetterò più disegni di legge che contengono dubbi di costituzionalità”. Ma un avvertimento giunge pure al governo: “Non portate leggi sprovviste di relazioni tecniche: non saranno più ammessi. Ho ricevuto una lettera imbarazzante da parte della presidente del Senato su una legge voto che noi abbiamo sollecitato (quella che prevede il controllo del territorio forestale attraverso i droni, ndr) che però è sprovvista di relazione tecnica. Una cosa del genere non deve più succedere”.