E tu? Certo, chi non ha peccati scagli la prima pietra. Ma io appartengo ormai alla categoria dei reduci e combattenti. Non ho mai impartito lezioni, non mi avventuro in raccomandazioni, lascio che questo mestiere – il mestiere di giornalista – si consumi senza rimpianti e nostalgie in “un ritaglio di chiacchiera”; oppure, per dirla con Giorgio Manganelli, in “un gomitolo di inutili aggettivi, di frivoli avverbi, di risibili sentenze”. Ormai s’avanzano nuovi maestrini: distribuiscono pagelline, ostentano innocenza e immacolatezza, indossano i paramenti sacri degli inquisitori, bollano come reprobo chiunque abbia l’umiltà o il coraggio di ricordare che si può vivere da uomini liberi anche senza sudditanza verso i nuovi eroi del giustizialismo, senza riverenza verso le persecuzioni, senza l’indecenza di impiccare la gente al palo della gogna e dello sputtanamento.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Noi che abitiamo in partibus infidelium
-
Articoli Correlati
-
Palermo, cade il veto FdI
Aeroporto, rientra RiggioBeata ragionevolezza. E beata la capacità, che ogni tanto la politica ritrova, di guardare agli…
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…