La legge che destina a Palermo un contributo immediato da 900 mila euro dopo i danni dell’alluvione nel giorno del Festino, ha mandato in bestia il capogruppo di Forza Italia, Tommaso Calderone. L’avvocato messinese, di Barcellone, ha definito “inaccettabile, ingiusta, intempestiva e assurda” la norma approvata ieri dall’Assemblea regionale. “Con manovra repentina, in una stanca giornata di agosto, il Parlamento siciliano ha deciso di risarcire immediatamente Palermo per la alluvione di qualche giorno addietro – spiega Calderone su Facebook -. Mi sbaglio, nessuna alluvione un allagamento di un sottopasso. Sia chiaro, giusto risarcire ma altrettanto giusto risarcire rispettando il criterio cronologico. Gli alluvionati di Messina, della provincia “babba” possono aspettare. E possono aspettare anche se le vere alluvioni sono avvenute anni or sono, anche se i nostri cittadini non hanno più una casa, anche se non hanno più bottega, anche se ancora piangono i loro morti. È sconcertante, è uno di quei momenti in cui ti viene voglia di mollare tutto, e uno di quei momenti in cui un senso di nausea ti invade e avresti voglia di tornare alla professione dura ma austera, seria. Negli anni scorsi mi sono battuto e ho ottenuto che qualche milione di euro arrivasse ai nostri alluvionati (poca cosa rispetto ai danni subiti), questa volta non ce l’ho fatta, il Palazzo della politica mi ha battuto. Non è questa la strada”.
Paolo Mandarà
in Il sabato del villaggio
No di Calderone: “Messina ancora aspetta”
arsforza italiatommaso calderone
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