E123. Qualcuno ricorda questa sigla? Eppure, per anni ce ne siamo cibati, e con voluttà. Identificava uno dei coloranti alimentari più usati. Gelati, ghiaccioli, gommoni, granite. A noi bambine degli Anni Settanta donava una bella tinta rosso amarena alle labbra, grazie alla quale potevamo fingere di esserci messe il rossetto. Qualche anno dopo la sua introduzione, venne messo al bando dal mercato, per evidente tossicità, insieme con molti suoi fratelli dalla sigla similare. Su queste micidiali granite, fatte di ghiaccio zuccherato, colorante e nient’altro, il ministro dell’interno Matteo Salvini sta inanellando una giaculatoria di twitter nostalgici. Oh i ghiaccioli a cento lire di qui, oh i flipper di là. Siamo con lui nella meritoria attività di repressione del gioco d’azzardo, benché siamo anche del tutto certi che quanto non entrerà nelle casse dello stato in forma legale finirà ad alimentare nuove bische clandestine – il dèmone del gioco purtroppo non si placa togliendogli solo gli spot per farsi bello – ma per favore non ci riporti ai tempi in cui abbiamo ingerito pesticidi, plastiche e inalato gas di ogni genere. Adesso perfino i ghiaccioli sìdel supermercato sono in versione bio, di sola frutta e acqua, e zero coloranti. Si chiama progresso. Se ne faccia una ragione.
Fabiana Giacomotti per Il Foglio
in Il sabato del villaggio
Nessuna nostalgia dei veleni
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