“Pagare in nero” o farsi pagare in nero”? Di certo, nerissimo è il papà di Alessandro Di Battista che su Facebook tiene a sottolineare che “il nero il suo colore preferito” e che “il nero tendente al rosso diventa di un altro colore, diventa marrone, il colore della merda…”. Insomma, chi lo dice che è gialloverde il colore di questo governo? È il nero il colore del cambiamento. Beppe Grillo non ha mai smentito che preferisse farsi pagare in nero come aveva rivelato Silvio Berlusconi: “Un buon comico con il vizio di farsi pagare in nero”. E “in nero” sarebbero anche i pagamenti che Antonio Di Maio effettuava con i suoi manovali, “una parte in busta paga e l’altra in nero”. Lo hanno scoperto Le Iene che sono sempre vestiti di questo tono. Anche il figlio che in passato serviva pizze si è scoperto si facesse pagare in nero. Per dimostrare che si è fatto sempre così, il quotidiano La Verità si è impegnata a dimostrare che anche il babbo di Matteo Renzi si servisse di questa pratica.
Come si vede, i colori a volte raccontano più dei provvedimenti di governo. Ultimamente lo scrittore Andrea Camilleri ha riflettuto sui colori e sul nuovo esecutivo servendosi di un aneddoto che raccontava Leonardo Sciascia: «Interrogato sul fascismo un contadino completamente cieco rispose: «Compà. Cu tutto che sugnu orbo, la vio nivura». Con tutto che sono cieco la vedo nera. Povero Di Maio! già in passato aveva capito che il nero lo avrebbe perseguitato. Infastidito ebbe a dire: «Ci trattate come i Calimero della politica». Che, detto per inciso, era il pulcino tutto nero ma sempre meno di Di Maio.