Zen in festa. Sembra quasi un ossimoro. Una forzatura che storpia la realtà malata di un quartiere, a Palermo, che vive ogni giorno di stenti e di contraddizioni. Di problemi irrisolti, di istituzioni che faticano a mettere un dito nell’acqua calda. Sono passati tre mesi dalla rappresaglia contro Brumotti, l’eccentrico inviato di Striscia la Notizia, che si era presentato con la sua bella faccia tosta per denunciare lo spaccio di stupefacenti.

Ne seguì l’intervento a tutto spiano della polizia. La più classica rappresentazione del “tanto fumo e poco arrosto”. Chi conosce lo Zen – e chi non lo conosce? – sa bene cosa succede da quelle parti. Dai giovani pusher ai furbetti che si allacciano abusivamente alla rete elettrica. Dai motociclisti senza casco ai più ingenui ladruncoli di quartiere. Dalle baby gang agli eroinomani. A che serve nascondersi? C’è tutto e il contrario di tutto. Che oggi, però, si arricchisce di una puntata nuova e sorridente (alè).

Per togliere il broncio a chi vive da quelle parti arriva la fanfara. Non una, ma cinque. E’ un’iniziativa del teatro Massimo che invade il quartiere popolare di Palermo con (H)ellozen, un concerto che vede il coinvolgimento di cinque bande musicali, le cui marce risuoneranno nell’aria per spazzare via, giusto una manciata d’ore, la tristezza da quel tugurio abbandonato. Un paio di orchestre sono composte da bambini, bellezza! Piuttosto che niente, sempre meglio piuttosto. Cacciare un po’ di polvere sotto il tappeto non servirà a ripulire la stanza. Ma ti dà un senso di sollievo passeggero che fa bene all’anima.