Migranti, altre navi per la quarantena

“Malgrado i continui arrivi in Sicilia, il governo centrale si ostina a non dotarsi di ulteriori navi – come da noi richiesto – per ospitare i migranti per la quarantena obbligatoria. Emerge chiara, quindi, che la volontà di Roma è quella di destinare centinaia di queste persone nei malsani e insicuri hotspot dell’Isola. Con l’aggravante che eventuali soggetti positivi sarebbero difficili da gestire senza contagiare tutti gli altri”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in riferimento all’arrivo a Lampedusa di nuovo migranti a bordo di sette barchini.

“Se così fosse – prosegue il governatore – sarebbe un intollerabile atto di cinismo da parte del governo nazionale, destinato a compromettere la promettente ripresa turistica pur di risparmiare sul costo della locazione delle navi. Faccio appello al presidente del Consiglio e a tutti i parlamentari nazionali eletti in Sicilia per scongiurare una batosta economica che sarebbe peggiore di quella determinata dall’epidemia”.

Porto Empedocle: 28 positivi a bordo del traghetto Moby Zazà

Sono 28 i migranti, salvati in acque internazionali dalla nave Sea Watch e imbarcati sulla nave-quarantena Moby Zazà, che è in rada a Porto Empedocle (Agrigento), sono risultati positivi al Covid-19. I tamponi sui 209 extracomunitari presenti sulla Moby Zazà erano stati effettuati nella mattinata di martedì. E in meno di 24 ore è arrivato l’esito. Uno dei migranti sbarcati dalla Sea Watch, inoltre, è stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta.

La Moby Zazà è il traghetto messo a disposizione dal gruppo Onorato per la quarantena dei migranti, lo stesso che il viceministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, un paio di giorni fa, aveva scambiato per una nave piena di turisti. La positività dei migranti fa risuonare un campanello d’allarme anche a livello nazionale. Il primo a buttarcisi a pesce è il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Razzisti!”, “Allarmisti!”, “Fateli sbarcate subito!” dicevano a me e al governatore della Sicilia Musumeci! #portichiusi”, è la conclusione dell’ex Ministro. Che in un altro tweet aveva scritto: “Mentre Conte si appresta a smantellare i Decreti sicurezza e spalanca i porti, le Ong portano in Italia immigrati positivi al coronavirus”.

Anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, era intervenuto sul tema: “Sarebbe da irresponsabili far mettere piede in Sicilia ai migranti, anche solo per un giorno, fintanto che duri l’emergenza Coronavirus nel mondo. Lo ripeto da oltre due mesi: il governo centrale prenda in locazione alcune navi adeguate ed attrezzate e le tenga a disposizione in rada. È lì, a bordo, che i servizi sanitari della mia Regione, in collaborazione con la Croce rossa, effettueranno i controlli necessari ed adotteranno le misure del caso. Siamo tutti impegnati – e deve esserlo anche lo Stato – a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola”.

Critico il deputato nazionale della Lega, Nino Minardo: “Basta con l’indifferenza. E’ necessaria l’immediata presa di posizione, netta e decisa da parte dell’esecutivo nazionale affinché si ponga immediatamente fine all’arrivo di migranti nelle nostre coste. Così non si può andare avanti. L’episodio dei ventotto migranti positivi al Covid-19, fortunatamente in quarantena dal 12 aprile scorso sulla nave Moby Zazà in rada a Porto Empedocle, è la dimostrazione di quanto più volte detto in questi mesi: si continua a sottovalutare il pericolo che diventa sempre più grave con l’intensificarsi del fenomeno migratorio grazie alla bella stagione. Non permetteremo che gli sforzi e i sacrifici richiesti in questi mesi ai siciliani siano vanificati dal menefreghismo istituzionale di chi a Roma pensa solo alle sanatorie di clandestini. La ministra Lamorgese deve intervenire. La sua indifferenza è un tacito e pericoloso incoraggiamento agli sbarchi incontrollati nelle nostre coste”.

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