Da oggi Palermo non è più zona rossa. Lo ha deciso il presidente della Regione Nello Musumeci, dopo aver preso atto della relazione delle autorità sanitarie provinciali. Gli ultimi dati rilevati dall’Asp, nonostante il dato dei contagi rimanga ancora elevato, hanno infatti evidenziato un miglioramento rispetto alla precedente settimana di riferimento. Per questa ragione l’autorità sanitaria ha ritenuto di escludere il rinnovo delle restrizioni, che invece devono essere reiterate o prorogate, per 24 Comuni, fino a mercoledì 5 maggio.
“La revoca della zona rossa e il conseguente passaggio a quella arancione – è il commento del sindaco Leoluca Orlando – non deve indurre ad un rilassamento nel contrasto al Covid-19. Al contrario richiama tutti a maggiori responsabilità e rispetto delle regole. Bisogna attenersi ai dati e alle prescrizioni degli organi sanitari competenti. Tutto questo, come ripeto da giorni, dev’essere accompagnato dal comportamento responsabile di ognuno attraverso l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Non bisogna lasciare che minoranze di incivili vanifichino gli sforzi del personale sanitario, delle forze dell’ordine e dei tanti cittadini che con grande senso civico rispettano le regole. Per questo faccio appello al governo nazionale affinché avvii una campagna di comunicazione che spieghi quali semplici misure occorre adottare e quali siano le sanzioni per chi non rispetta le prescrizioni individuali anticontagio. Serve più responsabilità per bloccare la crescita di contagi, di morti e per consentire le riaperture delle attività economiche”.
La nuova ordinanza proroga da oggi la “zona rossa” per i Comuni di: Aci Catena e Adrano, in provincia di Catania; Baucina, Belmonte Mezzagno, Borgetto, Cinisi, Giardinello, Lascari, Mezzojuso, Misilmeri, Monreale, Partinico, Termini Imerese, Villabate e Villafrati, nel Palermitano; Catenanuova e Cerami, in provincia di Enna; Lampedusa e Linosa, nell’Agrigentino; Lentini, in provincia di Siracusa; Marianopoli e Mussomeli, nel Nisseno; e la reitera per Caccamo, Campofiorito e Cefalù, sempre in provincia di Palermo. Con lo stesso provvedimento – da venerdì 30 aprile a mercoledì 12 maggio – è stata disposta, invece (viste le relazioni delle rispettive Asp e sentiti i sindaci), la “zona rossa” per Tortorici e Tusa, nel Messinese e Serradifalco, in provincia di Caltanissetta.
Sono 980 i nuovi positivi in Sicilia su 30.150 tamponi processati, con una incidenza del 3,2%. La Regione è sesta per numero di contagi giornalieri. Le vittime nelle ultime 24 ore sono state 30 e portano il totale a 5.368. Il numero degli attuali positivi è di 25.372, con un decremento di 713 casi rispetto a ieri. I guariti sono 1.663. Negli ospedali i ricoverati sono 1.394, 28 in meno, quelli nelle terapie intensive sono 172 (+4). La distribuzione dei nuovi casi tra le province, vede Palermo con 184 contagiati (dimezzati rispetto a ieri e ai numeri dei giorni precedenti), Catania 441, Messina 50, Siracusa 33, Trapani 25, Ragusa 82, Caltanissetta 68, Agrigento 90, Enna 7.
A Palermo solo uno su dieci è rimasto a casa
Bel tentativo, ma non funziona. A Palermo la zona rossa ha smesso di dare i suoi effetti (forse) un anno fa. L’ultima ordinanza di Musumeci, che ha chiuso per tre settimane la quinta città d’Italia, è del tutto inefficace. I dati recenti sono sconfortanti: secondo le ultime rilevazioni di Apple sugli spostamenti, solo il 10% dei palermitani, nei giorni 19 e 20 aprile, è rimasto a casa nonostante i divieti. Le restrizioni hanno avuto senso nel weekend di Pasqua, poi hanno perso d’efficacia. Lo ha sancito anche l’Asp nella sua relazione, che fotografa la settimana 19-25 aprile: dal dato epidemiologico emerge che “le misure restrittive, della zona rossa, ad oggi adottate non costituiscono misure efficaci e determinanti per il controllo della diffusione del Covid 19 e risultano necessari controlli più rigidi su tutto il territorio, volti a verificare che i cittadini adottino regolarmente i dispositivi di protezione individuale, evitando occasioni di assembramento e promiscuità”.
I numeri sono in continua evoluzione e, al netto delle uscite a effetto di Orlando (che ieri ha parlato di “strage”), lentamente migliorano. Nella settimana considerata anche dall’Azienda sanitaria, infatti, i nuovi contagi sarebbero diminuiti del 13% (rispetto, però, a una previsione del 70%), mentre l’occupazione degli ospedali resta sotto il livello di guardia. Anche l’Isola, a partire da venerdì (quando la cabina di regia stabilirà i nuovi colori delle Regioni) potrebbe ambire al ritorno in zona gialla, garantendo la ripresa delle attività all’aperto (compresa la ristorazione) e la riapertura dei musei. Come ha spiegato a Repubblica il professore Vito Muggeo, del dipartimento di Scienze economiche, statistiche e aziendali dell’università di Palermo, “l’indice Rt è sceso sotto 1 e anche l’incidenza media settimanale è scesa a circa 150 casi su centomila abitanti”.