Musumeci non c’era. E se c’era, si occupava dei cani. E’ quanto emerge, questa mattina, da un’intervista del presidente della Regione. Il quale, sollecitato sulle ultime parole di Micciché relative a una sua eventuale ricandidatura (“Sta facendo capire in tutte le maniere che non lo vuole fare più”), ha risposto glissando: “Domenica mattina sono andato in campagna a dare da mangiare ai miei cani. È quasi un appuntamento fisso per me, quando ho qualche ora di libertà. Non ho avuto tempo di leggere nulla”, ha spiegato al Giornale di Sicilia. In realtà sa benissimo che il clima all’interno della maggioranza di centrodestra è scoppiettante.
E se fin qui si è sempre sottratto al confronto, martedì andrà in scena un nuovo episodio della saga: “Conto di incontrare i segretari regionali del centrodestra per un confronto franco e sincero” Ma non prima di essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe: “Il fuoco amico non è una novità per me – ha spiegato il governatore -. Certo, provo qualche amarezza, questo sì. E poi, è risaputo: la gratitudine è sempre il sentimento della vigilia. Ma vado avanti. Ho una tenacia inimmaginabile. Mi conforta sapere di aver fatto tutto il possibile da quando sono alla guida della Regione e di essere sempre stato leale con gli alleati. Degli equilibri politici si occupano i partiti, di solito. Io mi occupo, assieme alla squadra di assessori, di dare a questa nostra Isola una prospettiva di futuro”.
Dopo aver ribadito che non ha alcuna intenzione di nominare un nuovo assessore alla Salute, e che si sobbarcherà l’interim finché ne avrà modo (“Mi impegna tanto, è vero, ma la macchina va avanti senza soste”), apre nuovi scenari sulla questione rifiuti. La chiusura della discarica di Lentini manderà nel panico 150 comuni, che da fine aprile non sanno più dove conferire la monnezza: “I ritardi di molte Srr nell’attuare un piano di potenziamento dell’impiantistica sono evidenti. Stiamo valutando quale potrà essere a breve termine la soluzione più ragionevole, compresa quella di spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia, come proposto tempo fa dal governo nazionale e come fanno diverse regioni”. Prende corpo, ma solo per il futuro, la realizzazione di un inceneritore: “Serve almeno un termovalorizzatore per i rifiuti che residuano dalla differenziata e per quelli delle tre città metropolitane che sono troppo indietro proprio sulla differenziata. La nostra idea è quella di proporre la realizzazione di uno di questi impianti con una capacità di smaltire circa 300 mila tonnellate all’anno”. Non si sa ancora dove.