E’ toccato a Nello Musumeci dare il via, da Monreale, alla 103.ma edizione del Giro d’Italia. Con quello che ha pagato era un atto pressoché dovuto. La bellezza di undici milioni – soldi della Regione – versati nelle casse di Rcs Sport, la società di Urbano Cairo, per finanziare il passaggio della carovana in Sicilia. In questa edizione (con quattro tappe) e anche nella prossima: “Sicilia e Giro sono un binomio inscindibile: mi sono battuto per avere tante tappe con un impegno finanziario importante, ma ne valeva la pena” ha confermato Musumeci in un’intervista al Corriere della Sera. Ma chi pensa che si tratti di un capriccio personale, dovuto al fatto che il presidente è innamorato delle due ruote “fin da bimbo perché sono di Militello Val di Catania”, dove le due parrocchie del paese si facevano concorrenza per organizzare la migliore gara ciclistica, si sbaglia di grosso.

In realtà, secondo Musumeci, le riprese aeree delle strade siciliane sono “una grande occasione per far conoscere nel mondo l’immagine migliore di una terra che punta a destagionalizzare il turismo”. La stessa immagine garantita dai cavalli d’Ambelia, l’altro investimento ad hoc di questo governo, che nei prossimi anni potrebbe attirare nell’assolato entroterra siciliano chissà quante presenze turistiche. Musumeci e l’assessore Messina, in realtà, ci hanno già provato a destagionalizzare. Con la Finanziaria anti-Covid, approvata nello scorso maggio. Il bando per gli operatori del settore, dopo cinque mesi, è ancora ai box. Partirà il 9 ottobre, con l’estate ampiamente alle spalle, ma i voucher saranno “vendibili” fino al dicembre 2023. Sarà possibile trascorrere una notte gratis nell’Isola anche a Natale e Santo Stefano. Più destagionalizzazione di così.

Ma nel corso della sua chiacchierata col Corriere, Musumeci ha esultato anche sul fronte sicurezza: “In vari punti del tracciato siamo intervenuti rifacendo l’asfalto. Su Statali e Provinciali dovevano intervenire altri enti pubblici, ma adesso è il momento di tifare e non quello di polemizzare”. E’ stato così preso dal tifo il presidente, da non aver notato (forse) la caduta di un corridore in pieno rettilineo, a Palermo. A causa di un tombino rimasto lì in bella vista. Le cospicue prebende per rifare il tracciato – evidentemente – sono finite altrove. Quattro milioni distribuiti fra le sei province toccate da questa magica competizione. Che fa pulsare il cuore di tutti i siciliani (sigh!). Vuoi mettere quelle bellissime immagini dall’alto, o una campagna di promozione turistica affidata a quei geni di Dolce & Gabbana – con tutto rispetto per gli stilisti – rispetto a una pianificazione reale che faccia del turismo – ma davvero – il volano economico della nostra Isola? Le biciclette restano la soluzione più comoda. Ma per niente low cost.

Un altro italiano trionfa ad Agrigento

Diego Ulissi ha vinto, dopo uno sprint a tre, la 2/a tappa del 103/o Giro d’Italia di ciclismo, la prima in linea, disputata da Alcamo (Trapani) ad Agrigento, lunga 149 chilometri. Secondo sul traguardo lo tre volte campione del mondo su strada, lo slovacco Peter Sagan. Filippo Ganna ha conservato la maglia rosa che ha conquistato ieri a Palermo, dopo la cronometro.