“Ai ministri della Lega chiedo di sostenere convintamente, all’interno del governo, le istanze della Regione Siciliana”. Questo il messaggio che il governatore Nello Musumeci ha voluto affidare al leader Matteo Salvini, nel corso di un incontro avuto stamane a Roma, presente anche il segretario regionale Nino Minardo. In particolare, Musumeci ha evidenziato l’opportunità di realizzare a Catania lo stabilimento Intel, per la produzione di semiconduttori, come già richiesto al ministro Giancarlo Giorgetti, e di istituire nell’Isola una scuola di alta formazione per il personale alberghiero, come anticipato al ministro Massimo Garavaglia. Il senatore Salvini ha assicurato il massimo impegno della rappresentanza governativa della Lega a favore della comunità siciliana, anche sul fronte del Pnrr, per cogliere appieno le opportunità di crescita dell’Isola.
Musumeci ha invece smentito di aver parlato con Salvini della sua ricandidatura a palazzo d’Orleans. Anzi, ha fatto molto di più, smentendo qualsiasi ipotesi di ricandidatura: “Credo che prima di parlare di una mia ricandidatura sia importante portare a termine il lavoro iniziato – ha detto a ‘Un giorno da pecora’, su Rai Uno’ -. Credo che sarebbe un atto di presunzione dire mi voglio candidare anche perché dipende dalla coalizione”. “Il tema della mia ricandidatura – ha aggiunto il governatore – si porrà alla prossima estate”.
In realtà era già diventato d’attualità all’inizio della scorsa, quando intervenendo dal palco dello Spasimo, durante la kermesse del governo, Musumeci aveva dichiarato che “abbiamo seminato tantissimo e continueremo a farlo nel prossimo anno e mezzo, ma abbiamo il diritto anche di raccogliere. Lo dice la legge del contadino: chi semina, raccoglie. Non siamo talmente generosi da avere sputato sangue per anni e consentire al primo arrivato di raccogliere i frutti”. E ancora: “Se il centrodestra dovesse dire con chiarezza che Musumeci non può essere ricandidato, io non sarei sordo e cieco. Se mi spiegano perché, non sarei così egoista dal pensare che la mia ambizione di raccogliere valga più della coalizione. Farei tre passi indietro, ma mi devono spiegare perché”.