Nessun faccia a faccia con la Meloni per parlare di Regionali. Quella di Musumeci ad Atreju, in occasione della festa organizzata da Fratelli d’Italia, è stata più che altro una visita istituzionale. Il governatore siciliano era fra i relatori al tavolo sui migranti, denominato: ‘Fronte d’Europa. Viaggio al confine tra solidarietà e sicurezza nell’era delle grandi migrazioni’. E ne ha subito approfittato per attaccare Luciana Lamorgese: “Mi ha detto lei stessa – ha spiegato Musumeci rivelando un retroscena di un colloquio con il ministro dell’Interno – che Libia e Tunisia quando ha chiesto di fermare i flussi hanno chiesto in cambio i “piccioli”. Vogliono i soldi per fermare gli sbarchi”.
“Il ministro Lamorgese ormai ha alzato bandiera bianca. Mentre i Paesi del nord Europa non hanno nessun interesse, si girano dall’altra parte”. Ma soprattutto, ha aggiunto il presidente della Regione siciliana “l’Europa non ha una politica per il Mediterraneo, non ha una politica estera. Nonostante l’autorevolezza del premier Draghi, i Consigli Ue di giugno e di ottobre, che avrebbero dovuto porre come prioritario il tema dell’immigrazione, si sono rivelati un fallimento. L’immigrazione, ha ribadito Musumeci, “è un dramma umano che viviamo noi e che vivono anche i sindaci del centrosinistra” dell’isola. “Questa Europa ciarlatana fa finta di guardare al Sud”, ha rincarato Musumeci.
Che poi ha rincarato la dose: “L’Europa non ha una politica per la migrazione… Non ha più una politica di sviluppo, deve cominciare a spendere sulle rotte del Mediterraneo centrale, esattamente come fa sulle rotte del Mediterraneo orientale”. Musumeci ha ricordato inoltre i sacrifici del popolo siciliano nel corso della storia durante le varie dominazioni: “Parliamo di un popolo generoso ed accogliente come quello siciliano, abituato a 15 dominazioni. Vi lascio immaginare cosa significa 15 dominazioni… Gli arabi, i normanni, i greci, i romani, i piemontesi per ultimo… No, per ultimi ci sono gli angloamericani nel ’43, che hanno fatto 12mila 200 morti civili ammazzati con i bombardamenti ma questo è un altro argomento, di cui il politicamente corretto impone di non dover parlare…”.