La morte di un uomo di 77 anni all’ospedale Ingrassia di Palermo, in attesa di una sala operatoria, verrà approfondita da parte della commissione Salute dell’Ars. Lo ha detto la presidente, Margherita La Rocca Ruvolo. Il paziente si è spento sabato mattina al pronto soccorso. Secondo quanto emerge dalla cartella clinica, era arrivato in ospedale intorno alla mezzanotte e mezza di venerdì, in codice verde. L’uomo ha effettuato il tampone dopo le 4 e ha atteso l’esito in una delle stanze del nosocomio. Non appena sono arrivati la Tac e i risultati diagnostici (alle 10.30 del mattino) è emerso che doveva essere operato d’urgenza per una dissecazione aortica. Ma secondo il sindacato Cimo i medici non hanno trovato un posto in cardiochirurgia.

“Cercavano un posto nei reparti di cardiochirurgia – dice Angelo Collodoro vicesegretario del sindacato dei medici Cimo – Questo posto non è stato trovato. Più passavano le ore, più la situazione diventava seria. Poi è arrivato il decesso”. Il giro di telefonate per salvargli la vita era cominciata dal reparto di Cardiochirurgia del Policlinico di Palermo: ma la sala operatoria risulta occupata. Stesso verdetto dall’Ismett e al Policlinico di Catania. Nel frattempo il paziente sta sempre peggio, così alle 10:59 il medico dell’Ingrassia prova a cercare almeno un posto in Rianimazione, ma la risposta è uguale: “Il dipartimento di Anestesia di Villa Maria Eleonora non dà disponibilità di posti letto”.

Comincia la ricerca anche tramite la centrale operativa del 118 prima fuori provincia, poi fuori dalla Sicilia. Ore 11.05: “Taormina non disponibile”. Ore 11.12: “Policlinico di Palermo, no posto letto di Rianimazione, si dispone tramite 118 il contatto telefonico con Cardiochirurgia fuori Isola più vicina”. Ma ormai non c’è più tempo. Alle 11.56 il medico segna in cartella il decesso dell’uomo morto intorno alle 11.40 dopo aver eseguito le manovre rianimatorie senza successo. La salma è stata restituita dai magistrati alla famiglia, che finora non ha sporto denuncia, per la celebrazione dei funerali.

Ma la Rocca Ruvolo non ci sta: “Voglio sapere il nome e il cognome delle persone che si trovavano nelle sale operatorie dell’Ismett, del Policlinico di Palermo, di Villa Maria Eleonora, degli ospedali di Catania dove ci sono le cardiochirurgie. Voglio sapere perché non è stato trovato un posto. Nei giorni scorsi – aggiunge – quando come commissione abbiamo fatto un giro per gli ospedali palermitani, ho chiesto come venivano garantiti gli interventi no Covid, non mi è stata manifestata nessuna criticità al Policlinico di Palermo, dove è stata trovata una soluzione. Il direttore sanitario dell’Ismett in quell’occasione mi ha detto che loro proseguono regolarmente tutte le attività compresi i trapianti. Ora non capisco come i medici dell’Ingrassia non abbiano trovato un posto. Sono indignata”. “Ciò che è accaduto è inaccettabile – ha dichiarato ancora la presidente della VI commissione -. Anche l’Ismett deve dare risposte. Più volte ho posto quesiti che sono caduti nel vuoto. Vogliamo sapere se l’attività dei trapianti e di cardiochirurgia continua, pur essendo un’ala riconvertita in Covid, come era stato garantito dai vertici della struttura. E se sì, perché il paziente è stato rifiutato”.

L’Ismett ha emesso una nota in cui spiega che “l’Istituto è stato allertato mentre tutti i team di Cardiochirurgia della struttura erano impegnati in delicati interventi su pazienti sia Covid che non. In particolare dei tre team operativi, uno era impegnato presso la sala operatoria dell’istituto per un bypass aorto-coronarico; il secondo e il terzo si trovavano rispettivamente presso Arnas Civico di Palermo e l’Ospedale Cannizzaro di Catania per sottoporre ad Ecmo (un sistema di circolazione extracorporea che sostituisce la funzione polmonare danneggiata) due pazienti in gravi condizioni da stabilizzare e poi trasferire presso la nostra struttura”. Ma, nel complesso, “non è accettabile, con quello che paga la Regione per la sanità, che una persona muoia al pronto soccorso”, ha concluso La Rocca Ruvolo.

Anche i Cinque Stelle pretendono spiegazioni

“La sanità non Covid non può essere travolta dalla pandemia in corso, come abbiamo sempre temuto e denunciato e come, purtroppo, le testimonianze che ci arrivano dagli ospedali sembrano confermare drammaticamente. La morte al pronto soccorso dell’Ingrassia di Palermo dell’anziano in attesa di un posto in una sala operatoria siciliana potrebbe essere figlia del caos che regna in questi giorni negli ospedali. Se fosse così sarebbe inaccettabile. Come M5S pretendiamo che sulla vicenda sia fatta piena luce”. Lo affermano i deputati regionali 5stelle, componenti della commissione Salute dell’Ars, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello e Antonio De Luca, che in giornata chiederanno alla presidente della sesta commissione di palazzo dei Normanni, La Rocca Ruvolo, di convocare a strettissimo giro di posta l’assessore Razza, i dirigenti dell’Ismett e degli ospedali coinvolti nella vicenda.

“Quotidianamente – afferma Siragusa, che sulla vicenda ha presentato pure un’interrogazione –, ci arrivano lamentale da parte di cittadini che segnalano disservizi per la cura di patologie anche gravi, che slittano per i motivi più disparati, ma che presumibilmente, in gran parte, sono da mettere in relazione all’emergenza Covid. Ora c’è pure scappato il morto e un altro poteva scapparci il giorno prima del caso dell’Ingrassia. Dobbiamo capire se ciò era evitabile e se e quanto l’emergenza Covid abbia influito”. I 4 parlamentari 5 stelle, in occasione dell’audizione, chiederanno ampie delucidazioni sul perché l’Ismett, come sembra, non accetti urgenze.