La replica delle opposizioni all’informativa di Bonafede non si è fatta attendere. A Faraone (Italia Viva) che ha chiesto la rimozione del responsabile del Dap (il dipartimento di amministrazione penitenziaria), si è accodato Giorgio Mulè di Forza Italia: “Ministro Bonafede licenzi immediatamente il Capo del Dap e, se ha un briciolo di dignità politica, lo segua un secondo dopo in ossequio al principio di responsabilità. Noi di Forza Italia siamo vicini ai 40 feriti, alle loro famiglie, alle Forze dell’Ordine, al personale sanitario che da giorni affrontano una rivolta in quasi quaranta carceri italiane, perché noi siamo dalla parte dello Stato. Non c’è nessuna scusante per i disordini e la devastazione di intere strutture che hanno interessato le carceri italiane perché chi ricorre alla violenza si pone fuori dal recinto del confronto e non ha diritto di essere ascoltato. Però sia chiaro, non siamo dalla sua parte ministro Bonafede – ha detto l’ex giornalista – perché lei non è certamente all’altezza di ricoprire questo delicatissimo ruolo. Lei per noi è già un pregiudicato dal punto di vista politico, un irriducibile nemico dei diritti e delle garanzie, bocciato dalla Corte costituzionale, sfiduciato dai due terzi della sua maggioranza che però non trova il coraggio di licenziarla. Siamo umanamente addolorati per i 14 detenuti morti, per quelli ancora ricoverati in precarie condizioni e comprendiamo il dolore dei loro familiari. Le 14 vite perse rappresentano la misura di un fallimento, del suo fallimento. Siamo certi che questo poteva essere evitato. La relazione da lei fatta al Parlamento è profondamente deludente, ma questo non c’entra con il Coronavirus ma ha a che fare con un virus che per lei è inguaribile e che è l’incapacità”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Mulè a muso duro: “Meglio che si dimetta”
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