E’ morto a Milano a 75 anni il filosofo Giulio Giorello. Era allievo di Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza all’Università Statale milanese. Era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato dimesso da una decina di giorni. Negli ultimi giorni la sua situazione era peggiorata. Si era sposato tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin.
Come lui stesso aveva spiegato in un articolo dove manteneva la consueta ironia sul Corriere della Sera, di cui era assiduo collaboratore, era stato ricoverato a causa del coronavirus per un paio di mesi al Policlinico. Finalmente dimesso una decina di giorni fa è tornato a casa con grande soddisfazione fra i suoi adorati libri. Dopo i primi giorni passati serenamente purtroppo però sono ritornati i problemi di salute. E’ rapidamente peggiorato – tutto fa presumere ai medici che si sia trattato di complicanze del virus anche se saranno le analisi a stabilirlo – fino a quando si è capito che non c’era più nulla da fare: tre giorni fa ha sposato la sua compagna. Non aveva figli. Della sua inesauribile energia sono testimonianza il lavoro che ancora svolgeva, pur a una età importante, come direttore editoriale della collana di Filosofia della Scienza per la Raffaello Cortina Editore.
In un tweet il premier Giuseppe Conte ha scritto: “Giulio Giorello è deceduto. Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il “metodo” della scienza. Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione. L’Italia perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine”. Commosso il ricordo di Mauro Cacciari sull’Huffington Post: “Giulio era il più intelligente e il più innovativo tra gli allievi usciti dalla scuola di Ludovico Geymonat. La sua caratteristica principale? Di sicuro la sua grande apertura culturale e la sua intelligenza critica che usava in tutti gli ambiti, sia storici sia politici. Spesso anche riguardo le opinioni comuni, le immagini e le correnti culturali di moda. Ma soprattutto Giulio ha aiutato a farci capire che il rigore non è soltanto quello geometrico e matematico”.