La commissione parlamentare Antimafia sentirà in audizione sia il ministro Alfonso Bonafede sia il consigliere Csm Nino Di Matteo. Lo ha detto il presidente della Commissione Nicola Morra (M5s) durante la trasmissione In mezz’ora in più su Raitre. “Io credo – spiega Morra- che sia assolutamente possibile e, aggiungo doveroso, sentire sia il ministro, che ha già anticipato la sua volontà di essere audito, e sia il dottor Di Matteo perché è giusto che si chiarisca”. Il ministro, aggiunge il presidente, verrà audito “presumibilmente anche questo giovedì se non ci sono problemi e la sua agenda lo consentirà”, mentre “Di Matteo quando sarà possibile”.

“Probabilmente – prosegue il presidente della commissione parlamentare – si dovranno chiarire sia il ministro sia il dottor di Matteo cui va la mia enorme stima per la storia professionale e per l’abnegazione con cui ha servito lo Stato in tutti questi decenni. Ma debbo anche dire che al ministro Bonafede noi dobbiamo anche ascrivere il merito, per esempio, dei trojan con cui si possono fare intercettazioni anche a telefono spento e che servono tantissimo alle Direzioni distrettuali Antimafia. Dobbiamo ringraziare il ministro anche per il 416-ter che è la riforma del voto di scambio politico-mafioso e dobbiamo ricordare l’anti-corruzione perché adesso la mafia opera soprattutto corrompendo e non intimidendo”. Comunque, conclude Morra, “anche io ho tanta curiosità di capire che cosa sia successo” tra Bonafede e Di Matteo, fermo restando, “perché questo è un punto dolente che va chiarito, che se io sono il ministro di Grazia e giustizia e ho già contezza di quelle intercettazioni secondo cui la nomina di Di Matteo sarebbe stata la fine per i mafiosi in carcere e chiamo il dottor di Matteo offrendogli la possibilità di scegliere, evidentemente io di tutto posso essere accusato tranne che di trattativa con la Mafia”.