La Lega, flessibile nel suo approccio garantista, sa diventare inesorabile, specialmente quando l’accusato non è di suo gradimento. Così sul caso di Ilaria Salis, la giovane insegnante tenuta in catene al processo in Ungheria, Matteo Salvini e i suoi hanno messo in chiaro che non hanno intenzione di partecipare al presunto processo di canonizzazione in corso nel dibattito politico e sui media. Poco importa se le immagini di un’imputata con le “ganasce” a mani e piedi siano inaccettabili a prescindere, al netto del pronunciamento che i giudici produrranno sull’aggressione ai danni di alcuni estremisti di destra di cui la donna è accusata. Presunzione di non colpevolezza e Stato di diritto, questi sconosciuti: i leghisti preferiscono continuare con dichiarazioni sferzanti nei confronti dell’insegnante, come se fossero in competizione per il miglior titolo provocatorio della settimana. Continua su Huffington Post
Adalgisa Marrocco per Huffington Post
in Buttanissimi Extra
Minchiario e scemenze leghiste sulle oscene catene di Ilaria Salis
-
Articoli Correlati
-
Non solo Open Arms, su Salvini
anche le critiche dei colonnelliIl cronista registra una ariaccia vera nella Lega. Succede sempre così: le botte elettorali scoperchiano…
-
Elly in corsia. Tour degli ospedali sognando Palazzo Chigi
Riparte da una corsia di ospedale sperando poi di correre veloce su quella di sorpasso…
-
Highlander Udc. Vive e lotta solo sulle schede elettorali
“La Dc ha vent’anni”, recitava uno storico manifesto del 1963, ricordato sui manuali di marketing…