Il cinismo italiano dipinto dal presidente francese Macron non è certo quello che racconta questa foto. Ci troviamo nel cuore di Dattilo, nave della Guardia Costiera (italiana, checché se ne dica). L’equipaggio, formato da una sessantina di persone, ha accolto ieri sera 279 dei 629 migranti presenti su Aquarius, la nave rimasta per qualche giorno in balia del mare fra Malta e la Sicilia. I suoi occupanti, intorno alle 21 di martedì, sono stati trasbordati su due imbarcazioni: oltre a Dattilo – la più capiente – c’è anche Orione, della Marina (con 200 ospiti). Su Aquarius ne sono rimasti un centinaio, i più critici. Quelli che necessitano di assistenza da parte sanitari intervenuti durante il primo soccorso.

Da quel punto, 27 miglia a nord di Malta e 35 a sud della Sicilia, è iniziato il viaggio di Dattilo e Orione verso Valencia, che in questo slancio umanitario del premier spagnolo Sanchez si prepara ad accogliere i migranti. Cibo e coperte non mancano. Il meteo non facilita le operazioni: il mare si sta ingrossando per via del vento e da poco è cominciato a piovere. La situazione è comunque sotto controllo: si conta di arrivare a destinazione entro o tre o al massimo quattro giorni. Su Dattilo è presente personale medico e infermieristico (che ha a che fare con qualche caso di scabbia), membri dell’agenzia per i rifugiati, Intersos e mediatori culturali. Un intero plotone, per buona parte italiano, che mette al sicuro i disperati e regala loro una nuova possibilità dopo i giorni della paura.

Chi, dall’Europa, accusa l’Italia di cinismo, dovrebbe guardarli questi volti. I volti dell’accoglienza e del soccorso, i sorrisi che mettono a proprio agio, le braccia che si tendono per una pacca d’incoraggiamento. Quella che esce dalle stanze di Aquarius è un’Italia a due facce: da un lato il pugno duro e la prova muscolare della politica, che tenta di riaffermare – sulla pelle dei disperati – una centralità decisionale che l’Europa ci ha tolto. Dall’altro c’è il lato umano, che mai è mancato e mai mancherà. Marina Militare e Guardia Costiera, ogni santo giorno, organizzano i soccorsi, tirano la gente fuori dall’acqua, salvano delle vite. Spesso nell’indifferenza più assoluta dei tg e dei Paesi che oggi si permettono di blaterare. L’Italia è rara umanità, solidarietà allo stato puro, impegno per il prossimo. E non saranno un hashtag avventato o un braccio di ferro politico a cancellare tutto questo.