Migranti, porte aperte per Salvini

Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha già localizzato altre due ONG da spedire altrove, inaugurando così una nuova settimana di passione in tema di sbarchi, Aquarius si avvicina lentamente alla meta. Questa mattina la nave di SOS Mediterranée, assieme a Dattilo e Orione, che la scortano verso il porto di Valencia, sta scendendo a picco lungo le Baleari, a poche miglia dai luoghi di perdizione e divertimento – leggasi Ibiza e Formentara – dove gli italiani scelgono sempre più spesso di trascorrere le ferie estive.

Quella macchiolina nel mare, che si muove spedita verso un paradiso nuovo, è in realtà un grosso convoglio che oltre ad Aquarius, comprende due equipaggi italiani: Dattilo, della Guardia Costiera e Orione, della Marina Militare. All’interno delle tre imbarcazioni i migranti: 629 in tutto. Partiti dalla Libia, arrivano in realtà da numerosi paesi africani: fra quelli censiti, risultano Sudan, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio e Guinea. In mare da oltre una settimana, certamente provati ma, diversamente da quanto qualcuno si ostina a sostenere, in condizioni di salute accettabile. Su Dattilo, ad esempio, solo una donna è costantemente monitorata dai medici, e lo è fin dall’inizio. Su Aquarius “le persone sono esauste e soffrono il mal di mare” twittava ieri SOS Mediterranée “la situazione è inaccettabile”.

L’organizzazione non governativa, fin dal primo istante, ha mal digerito l’idea di allungare il viaggio dopo lo stop intimato dal governo italiano quando la nave si trovava sospesa fra Malta e la Sicilia. Adesso il meteo è accettabile (solo ieri, nel pomeriggio, un po’ di mare grosso), non piove più, e la navigazione prosegue spedita. I migranti, nell’arco della notte, trovano riparo all’interno. Poi, quando il sole fa capolino, si spostano sul ponte. L’ingresso al porto di Valencia avverrà domattina, presto verrà stabilito l’ordine.

Per un porto che si apre – anche se la Spagna ha già annunciato che non farà sconti in tema di espulsioni – altri potrebbero chiudersi. Fosse per il 59% degli italiani, anche subito. L’ultimo sondaggio pubblicato dall’esperto Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”, infatti, lascia spazio a pochi dubbi: le posizioni di Salvini sono sostenute da una buona fetta della popolazione. Solo il 24% predilige l’accoglienza alla chiusura, il 17% non si esprime. Le motivazioni del Ministro dell’Interno trovano il sostegno trasversale (circa il 90%) nell’elettorato governativo di Lega e Cinque Stelle, ma anche fra i moderati di Forza Italia. E persino un terzo dei fedelissimi PD si dice d’accordo con la chiusura dei porti. Il 63% degli italiani afferma di seguire la vicenda. Per il 68% Salvini ha fatto bene ad alzare la voce, “perché così l’Europa dovrà per forza ascoltare le ragioni dell’Italia”.

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