“Avete tempo fino a mezzanotte”. Nel corso della conferenza stampa convocata al PalaRegione di Catania, Musumeci parla di rispetto istituzionale. Spiega che non ha alcuna voglia di andare allo scontro con Roma. Ma alla fine della fiera, non è disposto a rinunciare alla sua ordinanza. Sul tema dei migranti non transige, non più. Sebbene – precisa – la competenza sulla materia è dello Stato. “Abbiamo solo rivendicato il diritto di tutelare la salute dei siciliani, di chi si trova in Sicilia – per fortuna, alcuni milioni di turisti – e di quelle persone che vengono reclutate, concentrate, ammassate negli hotspot e nei centri d’accoglienza, meglio identificati come migranti”, ha detto Musumeci. “Non mi interessa di che colore siano: restano pur sempre degli esseri umani e quella promiscuità disarmante è un delitto”, ha specificato il governatore. Che nelle vesti di soggetto attuatore dell’emergenza Covid si arroga “il diritto e il dovere di guardare cosa avviene dentro e fuori dagli hotspot. A meno che quei locali non siano zona franca, come le ambasciate. Se godono degli stessi privilegi, non metteremo lingua”.
Durante l’incontro coi giornalisti, Musumeci ha ringraziato tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa della Regione: citando, nell’ordine, il segretario della Lega Matteo Salvini, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ma anche la capogruppo alla Camera di Forza Italia, Mariastella Gelmini. Tuttavia, ha ribadito che in questa manovra non c’è “alcun pregiudizio di carattere politico”. Anche il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, hanno “criticato la strategia per la gestione dei migranti”.
Dopo aver ripercorso le tappe del duello istituzionale – dalla mancata attivazione di un protocollo sanitario, passando per la tentata apertura della tendopoli a Vizzini (“Ci riproveranno”) – Musumeci è arrivato al succo del discorso. “Cosa farò alla mezzanotte di oggi? Spero di riposare. Se i soggetti che sono chiamati a dare attuazione all’ordinanza non dovessero farlo, ci rimane soltanto una strada: rivolgerci alla magistratura. Perché ci troveremmo di fronte a una palese omissione. Se il governo, invece, dovesse impugnare l’ordinanza, faremmo valere le nostre ragioni nelle sedi opportune (cioè al Tar, ndr). Se il governo, infine, non dovesse scegliere né l’una né l’altra strada, ma venire incontro alla nostra legittima richiesta, saremmo ben lieti di concedergli qualche giorno di tempo per ricollocare i migranti”. “Ma la Regione – ha ribattuto Musumeci al pressing dei giornalisti – non può mettere i sigilli a hotspot e centri d’accoglienza, finché ci sarà qualcuno dentro. Non può esserci nemmeno un gatto”.
La fase operativa, come illustrato da Razza, passa da una ricognizione presso le strutture dell’Isola, di cui si stanno occupando in queste ore una task force: “Stanno verificando quanti sono gli ospiti, quali le condizioni – ha aggiunto Musumeci -. Se i locali dovessero risultare idonei, ovviamente l’ordinanza verrebbe meno”. “Per portare via le persone che vi stanno dentro, la competenza è dello Stato. Ma non è nostro compito sapere come faranno. Noi ci occupiamo solo del contenitore”. L’ultima chicca intorno a mezzogiorno: “Lo Stato non ha ancora impugnato il nostro provvedimento, per cui sono tenuti a dare seguito alla nostra ordinanza”.
Provezano: gli esperti di nazifascismo ce li ha in giunta
“Il Presidente Musumeci ha il dovere di governare la Regione non di aprire scontri istituzionali con lo Stato. Di servire la Sicilia e i siciliani (assicurando un numero di tamponi adeguato e facendo rispettare i protocolli di sicurezza), non di servirsene per fornire argomenti alla bieca campagna elettorale di Salvini nelle altre Regioni. Se vorrà affrontare i problemi, invece di strumentalizzarli utilizzando gli ultimi per alimentare la sua polemica politica, troverà il Viminale in prima linea impegnato a gestire in sicurezza la difficile situazione di Lampedusa. La precondizione è la serietà e il decoro istituzionale. Musumeci ha parlato di un Governo che vorrebbe aprire campi di concentramento (in riferimento alla tendopoli per migranti di Vizzini, ndr): si informi con il suo assessore esperto di nazifascismo di cosa si tratta, e misuri le parole”. Lo ha detto il Ministro per il Sud, Peppe Provenzano, in riferimento all’assessore ai Beni culturali Alberto Samonà e ai suoi trascorsi giovanili.
Le reazioni del mondo della politica
L’ordinanza sullo sgombero di hotspot e centri d’accoglienza entro la mezzanotte di oggi è inapplicabile. E quasi certamente, anticostituzionale. Lo sa pure Musumeci, che non può arrogarsi il diritto di decidere per altri, né ha competenza specifica in materia. Ma ha avuto il merito, con almeno un paio di giorni d’anticipo, di interrompere le vacanze al mare di partiti e deputati, e toccare un nervo scoperto, tornando di prepotenza nell’agenda del governo nazionale. Le destre, con la Lega in testa, si sono subito schierati al fianco del governatore. Salvini l’ha definito “esemplare”.
Gianfranco Micciché, presidente dell’Ars e commissario regionale di Forza Italia, si è mostrato più cauto: “Siamo un popolo civile, umano e solidale – ha detto all’Adnkronos – non credo che dietro questa ordinanza ci sia un atteggiamento di rifiuto nei confronti dell’immigrazione, questo non lo sopporterei. Spero che sia una provocazione, un bluff da partita di poker. Capisco l’atteggiamento di Musumeci, che è stanco e insofferente nei confronti del Governo”. I rapporti “tra Roma e Palermo – ha ammesso tuttavia Micciché – si stanno incrinando in maniera pesante, il presidente Conte dovrebbe rendersene conto”
“Se fosse possibile – rincara la dose il presidente dell’Assemblea – dovremmo fare causa a Roma, ci hanno dichiarato zona rossa per il Covid insieme al resto d’Italia, facendoci perdere 11 punti percentuali di Pil, 9 miliardi di produttività, quando non era necessario. Gli esperti avevano detto che per Sicilia e Sardegna bastava interrompere i collegamenti. Fare chiudere tutti è stata una scelta delinquenziale per la Sicilia. Da Roma invece di correre ai ripari tentando di darci una mano continuano ad affossarci e non si occupano dell’immigrazione”.
Ma dalle opposizioni è un fiume di polemiche e sberleffi. In tanti, del Movimento 5 Stelle, hanno esternato la loro sorpresa sui social. A partire da Luigi Sunseri, deputato all’Ars e membro della commissione Bilancio: “Musumeci, da buon fascistello, si lancia nella propaganda sui migranti. Propaganda, perché solo quello è. Cos’altro può essere un’ordinanza che ha ripercussioni su regioni diverse dalla Sicilia? Il Presidentello “ordina” di sgomberare le strutture siciliane che ospitano migranti (e questo il Presidente della Regione lo può fare) e allo stesso tempo “ordina” di ricollocarli in altre strutture di altre Regioni (e questo il Presidente della Regione non lo può fare). Giuridicamente parlando carta straccia, lo capirebbe una matricola di giurisprudenza”.
“Problemi reali, soluzioni farlocche, come sempre. Dopo la Finanziaria di cartone, costruita con i soldi del monopoli e della quale i siciliani non hanno ancora visto un euro, il presidente della Regione, tira fuori dal cilindro l’ennesimo coniglio geneticamente modificato, utile solo a catturare qualche titolo sui giornali e un pugno di like sui social, non certo a risolvere il problema degli sbarchi”. Lo dice il capogruppo del M5S all”Ars, Giorgio Pasqua, a commento della recente “farneticante e improponibile ordinanza del presidente della Regione”.
Sarcastico il commento di Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito Democratico. “Alla mezzanotte di oggi Musumeci si affaccerà dal balcone di palazzo d’Orleans per proclamare l’indipendenza della Sicilia, dichiarare guerra a Roma e consegnare le chiavi dell’Isola alla Lega Nord di Salvini? L’ordinanza con cui dispone la chiusura e lo sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza per i migranti è una bieca provocazione, un semplice acchiappa clic ad uso e consumo dei social. Pensi alla Finanziaria d’emergenza fantasma, – per cui nessun siciliano ha ancora percepito un solo euro – pensi alle categorie deboli e agli operatori turistici in difficoltà, ai tamponi anti Covid che scarseggiano così come i dispositivi di sicurezza al personale medico”.
“Il tema migranti deve essere affrontato con efficacia e urgenza da tutte le istituzioni, non con spot elettorali come la farlocca ordinanza Musumeci – gli ha fatto eco il collega di partito, Giuseppe Lupo -. Stato e Regione devono collaborare per tutelare diritti, sicurezza e salute di tutti, rispondendo alle giuste preoccupazioni dei cittadini e dei sindaci. Musumeci smentisca subito di avere agito su ‘indicazione e su suggerimento della Lega’, come dichiarato da Salvini: sarebbe gravissimo avere un presidente della Regione telecomandato dal leader della Lega”. Severo anche il commento di Nello Dipasquale, del Pd: “Al Presidente non chiediamo neanche di revocare l’ordinanza, visto che qualcun altro ha già spiegato che non ha valore, che è carta straccia, un falso, come lui. Le dimissioni rimangono sempre la strada più dignitosa per lasciare il campo a qualcuno di più competente”.