Stavolta il braccio di ferro è fra Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Dopo aver remato sempre dalla stessa parte sulle politiche migratorie – tanto che Conte, Di Maio e Toninelli chiesero anch’essi di essere indagati dopo che la procura di Agrigento, per il caso Diciotti, notificò al Capo del Viminale un avviso di garanzia per sequestro di persona aggravato – adesso è cambiato tutto. A imporre nuovi punti di vista è stata la crisi di governo da cui Salvini vorrebbe (ma non riesce più) a rientrare. Così anche per i migranti palesa lo scontro nel governo, tra la frangia grillina e quella leghista. L’ultima vittoria è di Giuseppe Conte, che ha scritto una nuova lettera al vice-premier, dopo quella di Ferragosto, per chiedere di far sbarcare i minori a bordo dall’Open Arms, che avevano già trascorso 16 notti in mare e, ormai da qualche giorno, hanno Lampedusa nel mirino: “E’ necessario che sia autorizzato lo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave” aveva detto Conte, evidenziando come dalla Commissione europea “ci è stata confermata la disponibilità di una pluralità di paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell’ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età”. Stavolta la collaborazione è stata più o meno leale e Salvini ha acconsentito. Uno a zero per il premier.