Oggi è il turno di Gianfranco Micciché. Il presidente dell’Assemblea regionale, 67 anni, cardiopatico, riceverà il vaccino alla Fiera del Mediterraneo. Un momento che si concretizza a tre giorni dalla sfuriata all’Ars, in seguito alla sospensione dei lavori della Finanziaria per un caso di positività nello staff del ragioniere generale. Micciché, in un colloquio riportato da Repubblica, si sofferma sull’aut-aut dell’Anm al governo: “L’Associazione dei magistrati, annunciando lo stop ai processi se non viene vaccinato il comparto giustizia, fa un ricatto bello e buono e nessuno apre bocca, appena io dico la stessa cosa sui politici, vengo dileggiato e massacrato, tra un po’ mi tirano le pietre per strada”, dichiara il presidente dell’Ars.
Miccichè, ancora una volta, si intesta la battaglia contro il populismo: “Ormai mi sono fatto la fama di combattere la demagogia e la combatterò fino alla fine della mia vita”. “Sono un cardiopatico grave – ha spiegato ancora il presidente dell’Ars – ho subito l’ultimo intervento appena tre mesi fa, e ho 67 anni. Quindi era il mio turno. Avrei potuto farlo già nelle scorse settimane, ma c’era la Finanziaria da approvare. E alla fine quel contagio ha bloccato lo stesso tutto. Ma è vergognoso che mia figlia che ha 26 anni e fa la veterinaria è già stata vaccinata tempo fa mentre io che ho quasi 70 anni e sono cardiopatico ho dovuto aspettare oggi. Ritengo che il fatto che il Capo dello Stato Mattarella si sia dovuto mettere in fila sia davvero vergogna di questo paese. E’ un paese fallito. Il Presidente della Repubblica non può stare in fila in ospedale”. L’ultimo accenno è politico e fa riferimento alle vicende romane: “Non finirò mai di ringraziare Matteo Renzi per averci tolto un incapace come Giuseppe Conte. Come gli è venuto in mente di vaccinare per categoria, solo un deficiente poteva immaginare di vaccinare per categoria”.
E’ venerdì: scoppia il caos a palazzo dei Normanni
Il virus ha interrotto i lavori della Finanziaria, a Sala d’Ercole. L’autista del ragioniere generale Ignazio Tozzo, infatti, è risultato positivo al Covid, costringendo il presidente Miccichè a sospendere la seduta nel tardo pomeriggio. “Sicuramente fino a martedì ognuno di noi dovrà restare a casa e non avremo possibilità di portare avanti il lavoro. Vi prego di usare la massima cautela e prudenza uscendo dal palazzo”, ha detto riferendosi ai parlamentari. La decisione di Miccichè è maturata dopo un breve vertice con il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il segretario generale dell’Assemblea, Fabrizio Scimè. Il palazzo verrà sanificato.
Il ragioniere generale Tozzo aveva partecipato, nei giorni scorsi, ai lavori della commissione Bilancio. Da un paio di settimane, con grandissime regolarità, deputati, assistenti parlamentari e amministrativi affollano il terzo piano di palazzo dei Normanni per affrontare la sessione finanziaria. Alla vigilia Miccichè aveva chiesto a Razza di garantire il vaccino a tutti i lavoratori dell’Assemblea, subendo lo scherno di tanti esponenti politici. Così in aula è esploso: “Quando ho detto che i politici devono fare il vaccino, mi hanno preso a pesci in faccia, dandomi dello stronzo – ha detto Miccichè -. Io ho 67 anni, se prendo il Covid sono a rischio, e il presidente della Regione ha qualche mese in più di me. C’è un forte rischio che il Covid sia stato trasmesso nel Palazzo. Non vi posso dire di mettervi tutti in quarantena, dobbiamo aspettare martedì perché avremo il responso del Ragioniere generale”, che resta in attesa dell’esito del tampone. “Se è possibile comunque fate il tampone, lo dico a voi deputati e ai dipendenti dell’Ars” ha detto ancora Micciché, spiegando di avere “grande preoccupazione per il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona”.