La crociata di Gianfranco Micciché va avanti. Durante la presentazione del libro di Fabrizio Cicchitto avvenuta ieri a Palazzo dei Normanni, il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia è tornato ad attaccare Matteo Salvini, invocando una reunion di moderati. Specificando, però, che “non voglio nessuna unione di sigle ma se c’è da fare qualcosa di nuovo bisogna partire da lì e secondo me, se qualcuno non comincia a dire che Salvini è una m***a allora passa pure per buono. Lo dico tutti i giorni e mi faccio carico anche degli insulti di chi al momento lo crede Dio”. Al fianco di Micciché c’erano l’ex presidente del Senato Renato Schifani – apparso tiepido di fronte alla proposta – e l’ex sindaco di Catania e Ministro dell’Interno Enzo Bianco. Miccichè si è rivolto al Pd: “L’unica proposta seria è quella che riunisce i moderati. Sotto questa definizione inserisco la metà delle persone che conosco nel Partito Democratico. Guardare ai moderati del Pd per non stare mai più con Salvini”, mentre del M5s non bisognerebbe preoccuparsi “perché vanno a morire”. “Peggio di Salvini non c’è nulla – ha rincarato la dose Micciché – Non c’è nulla di più cancerogeno. È la persona più violenta, più cattiva che esiste. Ed è anche la persona meno intelligente dal punto di vista politico se non dal punto di vista del proprio risultato. Lui ha una struttura che costa tantissimo, 30 mila euro al mese, che lo aiuta ad avere successo. Ma in questo non c’è nulla di politica”. Una riflessione anche su un modello in crisi come quello della rappresentanza, che ha aperto una serie di varchi al populismo: “Una classe dirigente deve scegliere e se sbaglia va a casa. Non si può permettere però di fare quello che dice il popolo. A questo punto non c’è più differenza fra Di Maio e Einstein. Credo che più in basso di così non si possa andare”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Miccichè rincara la dose su Salvini
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