Micciché: “Resto in Forza Italia”

Gianfranco Micciché, presidente dell'Ars e coordinatore regionale di Forza Italia, ottimista dopo l'accordo su Lagalla

Una provocazione in pieno stile Micciché. Ma il presidente dell’Assemblea regionale, a distanza di 24 ore dall’intervista rilasciata a “Il Mattino”, in cui esprimeva l’intenzione di fondare un partito del Sud, è tornato sui suoi passi. E con una dichiarazione all’Adnkronos, ha chiarito le intenzioni: “Era solo una provocazione, lo ribadisco. Resto in Forza Italia, che è il mio partito”. “Non ho la forza né strutturale né economica per potere lanciare un nuovo partito”, ha detto il presidente dell’Ars, che spiega di aver parlato sulla scia dell’audizione del ministro Boccia davanti alla Commissione Finanze in cui era emerso uno scippo di 61 miliardi ai danni del Sud. Per il momento Miccichè non si muove. E non tradisce Berlusconi.

Durante un’intervista a “Il Mattino” di Napoli, il commissario regionale di Forza Italia aveva annunciato la nascita di un nuovo partito del Sud: “Lo dico con la morte nel cuore perché nella mia vita tutto potrà mai succedermi tranne che tradire Berlusconi e neppure questa volta lo farò, ma sono pronto a rilanciare un nuovo Grande Sud che faccia gli interessi dei meridionali”. “La posizione che ha assunto Berlusconi nei confronti di Salvini è legittima, ma non è consona al mio passato e alle mie idee – aveva proseguito il presidente dell’Ars – Basta stare con Salvini. E’ malsana questa idea di costruire questa fantomatica “Casa degli italiani”. Con chi la andiamo a fare? Con un partito che dice di essere sovranista e poi rema contro l’Italia?”.

Il malumore di Gianfranco Miccichè era emerso in tutta la sua forza una decina di giorni fa, quando il commissario di FI aveva deciso di disertare la manifestazione di piazza San Giovanni con Lega e Fratelli d’Italia, a cui il suo partito aveva aderito. Quello a Berlusconi è “un messaggio chiaro: se Salvini davvero vuole stare con noi, voti in Europa per la commissione di Ursula von der Leyen visto che Forza Italia immagino si schiererà a favore. L’Italia e soprattutto il Sud non possono permettersi di andare allo scontro frontale con l’Ue”. Miccichè aveva specificato inoltre di non aver parlato del soggetto politico in fieri con la Carfagna, l’altra dissidente di Forza Italia, e di non essere interessato alle sirene rappresentate dalla nuova creatura di Matteo Renzi.

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