Un gps sotto la scocca dell’auto di Gianfranco Miccichè. Lo scrive Blog Sicilia a seguito dell’intervista resa dall’ex commissario di Forza Italia a Video Regione. La spy story inizia ieri sera, quando l’ex presidente dell’Assemblea Regionale siciliana ritorna a Palermo dopo aver preso parte ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi al Duomo di Milano.

Sono gli uomini dello staff di Miccichè – ricostruisce il sito – a scoprire il dispositivo. E’ una guaina nera con all’interno quattro batteria, collegata a un dispositivo con due antenne, una Gsm e l’altra Gps, al cui interno c’è una scheda sim con un numero contrassegnato a penna: 12049. L’apparecchio era attaccato alla macchina con un magnete al neodimio. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine. Nel frattempo, però, a Miccichè non è stato consentito di utilizzare l’auto per tornare a casa. Il politico è stato riaccompagnato dalla polizia per ragioni di sicurezza. “Per fortuna non era un ordigno”. A notte fonda, l’apparecchio viene “restituito” all’ex presidente dell’Ars.

Miccichè non intende far passare sotto silenzio questa vicenda e denuncia un clima di “terrore”. “Io sono stato in cinque governi nazionali e per venti anni sono stato al governo. Alcuni meccanismi li conosco, so come funzionano queste cose. E so pure chi lo ha fatto mettere”, afferma l’ex presidente dell’Ars.