La maggioranza gioca a perdere. E’ quanto evidenziato da Gianfranco Micciché, presidente dell’Ars, dopo che l’aula – composto in prevalenza dai gruppi d’opposizione – ha respinto il disegno di legge sulla semplificazione amministrativa proposto dal governo. Micciché non ha nascosto la delusione per l’atteggiamento della coalizione che sostiene Musumeci: “Io faccio applicare le regole – ha commentato dopo la seduta il presidente dell’Ars -. Posso essere sincero? Le opposizioni stanno favorendo la maggioranza. Dato che sono di più, se non volessero essere d’aiuto, al posto di chiedere la verifica del numero legale chiederebbero di votare e boccerebbero il disegno di legge”. Cosa che alla fine è successa: “Mi sembra – ha rincarato la dose Miccichè – che non ci si renda conto che le leggi non si approvano facendo l’appello alla responsabilità all’opposizione. La maggioranza si deve dare una regolata e deve cominciare a essere presente. Se non c’è una maggioranza o torniamo a votare o allarghiamo la compagine di governo. La politica è questa”. Una risposta a Cordaro, una botta a Musumeci. Ma un ragionamento che non fa una piega. “Mi rifiuto di fare appelli all’opposizione. Un tale appello si può fare una volta nella storia: in caso di guerra. L’opposizione – ha poi proseguito Micciché – deve fare il suo mestiere, non è una questione di cattiveria”. Sono gli assenti – lo dice una regola non scritta – ad avere sempre torto.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Miccichè: o si cambia o si va al voto
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