Non ci sarebbe Gianfranco Micciché dietro le offerte, svelate dal quotidiano ‘La Sicilia’, avanzate a Roberto Lagalla per ritirare la propria candidatura a sindaco di Palermo. Per l’ex rettore, stando a un articolo apparso questa mattina, ci sarebbero stati un seggio blindato a Roma e un ruolo di prestigio nel prossimo governo di centrodestra: “Ho sentito ieri il professore Lagalla, con il quale ho provato a condividere il progetto su Palermo, ma non mi sono mai permesso di fargli alcuna offerta in cambio della rinuncia alla sua candidatura – scrive Micciché in una nota -: non fa parte della mia cultura e non ho neanche titolo per farlo”. Il centrodestra, a questo punto, potrebbe presentarsi con almeno un paio di candidati: Lagalla e Cascio. Quest’ultimo, sostenuto ufficialmente da Forza Italia, Lega e Cantiere Popolare, si presenterà domenica mattina alle 10.30 in conferenza stampa. Fratelli d’Italia potrebbe convergere su uno dei due, con il conseguente ritiro di Carolina Varchi. Resta in pista, per il momento, anche l’autonomista Totò Lentini.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Micciché: “Io non gli ho mai offerto nulla”
gianfranco miccichèroberto lagalla
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