Che cosa cambia? Ora che Gianfranco Miccichè è rimasto intrappolato – ma non indagato – in un storiaccia di cocaina, sono tutti lì a chiedersi se l’inchiesta giudiziaria è destinata a modificare gli equilibri della politica regionale. Se lo chiedono i suoi colleghi dell’Ars, alcuni dei quali indignati nell’apprendere dettagli che, per la verità, si conoscevano da oltre vent’anni. E se lo chiedono i suoi compagni di partito, di quella Forza Italia che già all’inizio di quest’anno lo aveva isolato e ridotto al silenzio. Diciamolo: con l’avvento di Renato Schifani a Palazzo d’Orleans, Miccichè è rimasto fuori dai giochi: troppi errori nella gestione della crisi. Oggi ai suoi disastri in politica si aggiunge un amaro capitolo della sua vita privata. Che non cambia le cose. Gianfranco, per dirla con Giobbe, era già un impasto di cenere e fango. A che serve accanirsi?