L’assessore al Turismo Manlio Messina non cede, e prova a posticipare l’esito di uno scandalo annunciato. “Al fine di consentire il doveroso contraddittorio utile all’acquisizione di maggiori elementi di conoscenza e pervenire a un giudizio compiuto sulla complessa situazione amministrativa della Foss, anche in direzione delle future scelte, si chiede di convocare quanto prima una nuova seduta della Commissione alla presenza di tutti gli attori coinvolti”. Le vicende che riguardano la Sinfonica, di cui questo giornale s’è occupato più volte, sono state messe nero su bianco durante l’ultima audizione in commissione Cultura, martedì scorso, quando persino i tre ispettori individuati dall’assessore all’Economia, facendo propri i rilievi del collegio dei revisori, hanno ammesso le violazioni dell’attuale commissario straordinario, Nicola Tarantino.

“Dalle indagini degli ispettori – hanno detto Schillaci e Di Caro, parlamentari regionali dei Cinque Stelle – sono emerse irregolarità e violazioni tali che hanno portato alla trasmissione dei verbali alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti. E la cosa non ci meraviglia per nulla”. A quella audizione, però, né Messina né Tarantino hanno partecipato. L’assessore, ufficialmente, “per inderogabili motivi personali”. In merito alle osservazioni del Collegio dei revisori dei conti su alcune criticità riguardanti alcune assunzioni a tempo determinato, e in seguito a una ulteriore richiesta di approfondimento, la Commissione ha ritenuto necessario richiedere un supplemento dell’ispezione esteso agli atti dell’attuale gestione commissariale. Una manovra condivisa da Messina “nell’ottica della massima trasparenza”. L’assessore però non ha alcuna intenzione di rinunciare a Tarantino, ex ufficiale della Guardia di Finanza, e giudica “intempestiva la richiesta di revocare l’incarico all’attuale commissario”.