Meloni sospende il redditometro e lascia vincere Tajani e Salvini

Uno degli ultimi comizi unificati del centrodestra, con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani (foto Facebook)

Prima il Superbonus e la sugar tax. Ora il redditometro. La maggioranza si spacca di nuovo sulle misure economiche adottate dal ministero dell’Economia, in questo caso dal viceministro Maurizio Leo, finito di nuovo sulla graticola della stessa maggioranza per la terza volta in qualche mese, e sempre sul tema dell’evasione. Stavolta a capitolare però è proprio Giorgia Meloni. Dopo un tira e molla lungo 48 ore, la premier decide di fare marcia indietro a margine di un faccia a faccia col viceministro Leo. “Ho incontrato il viceministro. Ci siamo confrontati sui contenuti del decreto che era stato predisposto dagli uffici del ministero dell’Economia e siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti. Il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile, ad esempio, di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv, o va in vacanza con lo yacht, senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni”. Lega e Forza Italia possono gioire dopo aver martellato tutta la giornata. Se il Carroccio chiedeva un chiarimento definitivo, non essendo il redditometro “nel dna di questo governo”, è stato Antonio Tajani a sbattere più forte i pugni sul tavolo, con modalità simili a quelle della scorsa settimana sul 110%: “Il redditometro è uno strumento superato. Forza Italia farà di tutto affinché venga abolito”. Continua su Huffington Post

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