Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno accademico alla Kore di Enna. Dopo la cerimonia ufficiale, attratto dal richiamo del rettore Gianni Puglisi – che ha invocato un bis al Quirinale – il Capo dello Stato si è soffermato coi presenti per una decina di minuti, scardinando il protocollo ufficiale: “Questo laboratorio di ingegneria sismica così all’avanguardia in cui ci troviamo – ha detto Mattarella -, la nuova facoltà di medicina, il progetto di un residence per gli studenti manifestano il ruolo di questo ateneo così importante. L’interno della Sicilia ha prospettive e potenzialità”.
Parlando della pandemia, il presidente ha elogiato il ruolo della comunità scientifica, che “ha lavorato in modo integrato, dialogando senza confini”. Il Covid, ha sottolineato Mattarella, è “un nemico comune che mette a rischio il genere umano. Anche in questo si conferma il ruolo trainante e centrale della cultura, della scienza. Il ruolo decisivo nel fornire all’umanità prospettive positive, di collaborazione, di crescita e difesa. Questo è un ulteriore elemento che rafforza la consapevolezza della centralità della Cultura dell’istruzione. Una centralità decisiva per le sorti del mondo e del genere umano è affidata in larga misura alle università”.
Un accenno anche alla liberazione di Patrick Zaki: “Siamo lietissimi che sia tornato in libertà. Zaky raffigura il dinamismo del mondo che non può avere confini”. In platea anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla e quello alla Salute, Ruggero Razza.