Il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine di una riflessione seguita all’incontro con Mattarella al Quirinale, ha annunciato le proprie dimissioni da presidente del Consiglio. Il Capo dello Stato, però, ha deciso di non accettarle e ha invitato il premier a presentarsi in Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, l’analisi di quanto accaduto. La crisi, infatti, non è numerica bensì politica. La prima decisione di Draghi, che ha acconsentito a una riflessione ulteriore, era stata annunciata durante il Consiglio dei Ministri. Stamane il Movimento 5 Stelle era uscito dall’aula del Senato prima del voto di fiducia sul decreto Aiuti, che aveva comunque ricevuto il via libera con 172 ‘sì’.
Ecco le comunicazioni durante l’ultimo Cdm:
“Buonasera a tutti,
Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.
Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico.
La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più.
È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo.
In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche.
Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente.
Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia.
Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi.
Queste condizioni oggi non ci sono più.
Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti.
Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani.
Grazie”.
La prima reazione alla decisione di Draghi arriva da Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Draghi ha fatto bene, rispettando le Istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi. I grillini – scrive l’ex premier su Twitter – hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su PNRR, legge di Bilancio e situazione ucraina”. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Enrico Letta, segretario del Pd: “Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore”.
La Meloni, invece, spiega che “con le dimissioni di Draghi per Fratelli d’Italia questa legislatura è finita. Daremo battaglia affinché si restituisca al popolo italiano quello che i cittadini di tutte le altre democrazie hanno: la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare”. A ruota anche Salvini: “La Lega è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l’Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito democratico. La Lega, unita e compatta anche dopo le numerose riunioni di oggi, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l’Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani”.