Esordisce dicendo che “siamo accoglienti, ma non stupidi”, poi si stoppa di fronte alla telefonata del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “La considerazione per Lampedusa e i lampedusani è cambiata”. Il venerdì anomalo di Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, comincia presto, quando il governo italiano assegna un porto sicuro agli 82 migranti a bordo della Ocean Vikings, da giorni in mare. Lampedusa, ovviamente. Il primo cittadino si stizzisce perché la nave era a pochi passi da Porto Empedocle, e non capisce la virata sull’isola: “Chi decide queste cose studi la geografia, la nave era più vicina a Porto Empedocle. Adesso i migranti dovranno essere trasportati sul traghetto e riportati dove avrebbero dovuto sbarcare direttamente. Perché questo aggravio dei costi? Che senso ha? Siamo accoglienti ma non stupidi, è una decisione che non ha alcun significato”. Martello, che aveva sempre contestato in modo aspro le politiche sui migranti imposti da Matteo Salvini, non era stato tenero nemmeno con il nuovo capo del Viminale, l’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese: “Da quando si è insediato nessuno del governo ha avviato alcuna interlocuzione con noi sul tema dell’immigrazione. Invito il ministro dell’Interno a venire sull’isola e rendersi conto personalmente della situazione”. Lamorgese non lo ha ancora fatto, ma ha sollevato il telefono e contattato il sindaco per spiegarli il cambio repentino di rotta: “E’ cambiata una cosa importantissima – ha subito cambiato versione Martello – Col procedente governo non abbiamo mai ricevuto una telefonata, non abbiamo mai ricevuto un messaggio. Invece ora, dopo la mia dichiarazione, ha chiamato la ministra, quindi la considerazione su Lampedusa e i lampedusani è cambiata”. I migranti sono sbarcati comunque. Sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola in attesa di nuova destinazione.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Martello e il porto aperto di Lampedusa
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