La ghigliottina è uscita dalla rotaia e ha tagliato la testa a una tricoteuse, Marine Le Pen. Le tricoteuses erano le donne che facevano la maglia sotto il patibolo eretto per eliminare i nemici della democrazia giacobina tagliateste. Il vero punto debole della normalizzazione democratica del Front national, divenuto con lei Rassemblement national (una normalizzazione più o meno presuntiva ma politicamente vincente) è la giustizia o, meglio, il giustizialismo. Il voto di protesta equivoca del Rn si è trasformato in un voto di adesione equivoca ma istituzionalmente ineccepibile, facendo di quel partito escluso dall’Assemblea nazionale di Palais Bourbon il primo nel favore popolare. Il paradosso è che a questo risultato hanno contribuito sia una specie di europeismo critico ritrovato, dopo la sbornia dell’uscita dall’euro che le era costata un ballottaggio perduto con Macron e le residue ambiguità pro Putin che le erano costate una seconda sconfitta, sia una strategia demagogica spietata su immigrazione, sicurezza e, appunto, giustizia. Undici milioni di francesi, che non è una quisquilia, hanno scelto Le Pen e l’hanno virtualmente candidata all’Eliseo, nella prospettiva del 2027. Ma il suo attacco giustizialista alle immunità della classe dirigente, che in Europa hanno funzionato come baluardo della divisione dei poteri e della preminenza del fattore elettorale, specie in certi sistemi di stato di diritto in cui la magistratura ha acquisito un suo potere indipendente, pericolosissimo; e l’invocazione di pene automatiche, immediate, inappellabili e un atteggiamento sbrigativo nel considerare vincolante l’applicazione del populismo panpenalista: tutto questo fa pensare che la decapitazione di una candidata di primo piano all’Eliseo sia una sorta di nemesi, Marine boia di Marine. Non è sano che un tribunale decida al posto del popolo, ma non è sano nemmeno che in nome del popolo si invochi una giustizia priva di garanzie vere per deboli e forti. In un sistema ipergarantista come quello americano, Trump, che ha tentato di rovesciare con la forza anti istituzionale un risultato elettorale legittimo, se l’è cavata malgrado una condanna penale ed è riuscito a tornare alla Casa Bianca per attuare un programma che al garantismo vuole tagliare le ali. In un sistema di giustizia ipergiacobino, Le Pen si vede sbarrata la strada per l’Eliseo (salvo sorprese che devono passare per una porta molto stretta) per un automatismo giudiziario-politico, l’ineleggibilità, da lei stessa invocato e votato. Continua su ilfoglio.it