Se le favole moderne iniziassero ancora con “C’era una volta”, questa inizierebbe con “C’era una volta Marco Cecchinato”. Perché un posto nella storia – e nelle favole – il 25enne che ha tirato i suoi primi rovesci sul campo del TC2 oggi stravolge le regole, manda a casa l’ennesimo campione e vola alle semifinali del più importante torneo di tennis al mondo. Al Roland Garros Cecchinato costruisce un castello, impresa dopo impresa. Batte lo spagnolo Pablo Carreno Busta, batte il belga David Goffin, batte pure Novak Djokovic. Un numero 72 del mondo – anche se con questa vittoria sarà 30esimo – manda a casa prima un numero 11, poi un numero 9, infine un ex numero 1 al mondo, 12 volte vincitore di Slam.
Una storia, la sua, che inizia a Palermo quando aveva appena 7 anni. È Gabriele Palpacelli, prima zio poi maestro di Cecchinato oltre che presidente della Federtennis siciliana, a mettergli tra le mani la sua prima racchetta. È nella scuderia del Tennis Club Palermo che vince il campionato italiano under 16. La passione per lo sport però è una questione di famiglia. Il fratello del nonno, Roberto Cecchinato, era un azzurro dell’era Mennea. Il nonno, invece, canottiere e rugbista mentre il padre si è diviso tra il calcio e il tennis. Lo stesso Marco, prima di diventare un professionista del tennis, giocava talmente bene a calcio che sfiorò l’ingresso nei pulcini del Palermo.
Un palermitano alla corte della capitale francese, con questi risultati sul campo in terra rossa, non c’era stato mai. Mai. Ecco il cuore della meravigliosa impresa. Garantirsi un posto nella storia del tennis, proclamandosi campione. Il ragazzone palermitano è da oggi il primo giocatore siciliano nella storia del tennis italiano a qualificarsi alle semifinali di uno Slam nell’era Open.
Una favola palermitana la sua. In meno di due mesi è passato dal perdere le qualificazioni a Budapest al piazzarsi tra i primi 4 del Roland Garros. Grinta, determinazione, bel gioco e un unico obiettivo: continuare a sognare. Adesso lo attende un appuntamento con la storia. In tribuna la sua più pura energia. Papà Sergio, mamma Stefania, lo zio Gabriele Palpacelli, e i cugini Francesco e Carolina. Ci sono proprio tutti a Parigi, a fare il tifo per quel ragazzone talmente tanto determinato da non mollare mai l’osso. Arriva in semifinale tra le lacrime. Davide ha battuto Golia e, se questo è un sogno, non svegliatelo.