Mara Venier non può andare in onda e la Rai che fa? Manda due ore di repliche, anzi, il meglio di Domenica In, e non si capisce quale sia il meglio (magari Fabrizio Corona). È come se in un giornale mancasse il cronista che segue il governo e, anziché chiedere al collega di scrivere un articolo al suo posto, si ripubblicassero gli articoli del giorno prima.
La notizia l’ha comunicata la Rai. In una nota fa sapere che la conduttrice è sintomatica al Covid e dunque domenica 12 novembre “sarà proposto un ‘meglio di’, in onda dalle 14 alle 17 su Rai 1”. Nelle stesse ore, su Rai 2, va in scena il grande tennis. C’è il nostro Jannik Sinner alle Atp finals. Perchè non spostare sulla rete ammiraglia il tennis? Si dirà: ragioni pubblicitarie. Bene, e allora perché non chiedere, da che mondo è mondo, a chi viene dopo, di coprire quello spazio? Subito dopo Domenica In c’è un altro programma, in diretta, e va in onda addirittura negli stessi studi, quelli dedicati a Fabrizio Frizzi (in Rai anche la memoria viene irrisa).
Il programma si chiama “Da noi… a ruota libera” e lo conduce Francesca Fialdini. Perché non chiedere a lei di riempire quelle ore? È un modo anche per sperimentare, a costo zero. E invece la Rai ci somministra il solito minestrone di repliche. Fossero almeno quelle del commissario Montalbano si poteva capire. No, il meglio della Venier. Due ore di meglio. E poi dicono, e lo dicono i vertici Rai, che la Rai è il baluardo del pluralismo. La Rai se è un baluardo è il baluardo dello stracotto.