“Ero a letto, rileggendo un bel libro: ‘La cognizione del dolore’ di Carlo Emilio Gadfa. Entra in stanza Vittoria, mia nipote, ovviamente con un telefonino in mano. Guardò meglio e con attenzione il cellulare. Ripete il ritornello “tanti auguri a te, tanti auguri a te”. Vittoria ma oggi non è il 20. Guarda, nonno, guarda l’orologio siamo al 20, la lancetta ha lasciato il 12. Sono ad 81 Anni. A volte mi sembra incredibile”. Il compleanno di riflessione e di lettura dell’uomo che visse due volte (o forse più).
Calogero Mannino, l’ex Ministro democristiano per eccellenza, è uscito incolume dalle accuse rivoltegli nell’ambito del processo sulla Trattativa Stato-Mafia e, più in generale, da 25 anni di persecuzioni giudiziarie (sempre assolto). Ora, dopo una vita a resistere, può finalmente godersi la pensione e fare il nonno. Ha ricordato agli “amici” di Facebook che oggi è il suo compleanno: spegnerà 81 candeline. “Il Signore mi sta concedendo il vantaggio del tempo per portare a compimento l’inequivocabile smentita delle menzogne con le quali hanno colpito la mia vita da trent’anni – ha scritto Mannino sul post della ricorrenza -. E questo tempo mi ha dato anche la consolazione la gioia di Vittoria e di Calogero jr. Come orgogliosamente si presenta. Ed il mio orgoglio va alle stelle. Grazie a tutti gli amici che hanno riempito Facebook e Whattsapp di auguri. Auguri a tutti Voi. Auguri alla nostra Italia perché la Divina Provvidenza e l’impegno degli uomini la guidino fuori dalla presente distretta”.
Un gran numero di like, quasi 400 nel momento in cui scriviamo questo articolo, ha inondato il suo post. Più di cinquecento commenti. La bacheca Facebook è un proliferare di auguri, da parte di chi lo conosce da sempre e di chi lo conosce appena. Ma negli anni ha appreso della sua storia. “Lillo carissimo, auguri di cuore, con la gioia condivisa di avere avuto il tempo di dimostrare l’ineccepibile linearità dei nostri comportamenti, il riconoscimento storico che l’impegno profuso ha costruito un’Italia democratica forte, al punto di resistere all’usura e agli assalti dissennati che si sono succeduti”, gli scrive l’amico Francesco. “Purtroppo la politica – aggiunge un altro follower affettuoso – è una brutta “bestia” perché per sconfiggere l’avversario si utilizza qualsiasi mezzo con il supporto di certi magistrati che vengono utilizzati e ricompensati con qualche poltrona in parlamento”. La storia di Mannino ha un certo fascino anche sui social.