“Per frenare un populismo-sovranismo, il Pd si è caricato sulle spalle un populismo-giustizialismo. E’ la fine definitiva della pretesa del Pd di rappresentare una forza di garanzia dell’ordinamento costituzionale, innanzitutto, e della stabilità del quadro politico italiano”. Calogero Mannino è un fiume in piena e, nel corso di un’intervista rilasciata all’Adnkronos, affonda contro la riforma Bonafede e contro il Pd. La prescrizione, spiega l’ex ministro democristiano, “è molto raramente un’arma nelle mani dell’imputato quanto nelle mani del pubblico ministero che ormai, per universale riconoscimento, è divenuto il ‘dominus’ del processo. Soprattutto ne stabilisce i tempi. Questa disciplina della prescrizione si aggiunge a complemento e a corona di un potere che il pubblico ministero, di fatto, ha assunto nella giurisprudenza di questi anni” aggiunge ancora Mannino, mentre la funzione del gip “si è rivelata veramente un flop dell’attuale codice di procedura penale”. E “perciò – aggiunge Mannino – un’istruttoria si apre all’infinito, continua anche quando il processo è davanti ai giudicanti, nel mio caso, perché dovrò pure indicare le particolari assurdità del potere assegnato al pubblico ministero”. La riforma della prescrizione “è l’ultimo colpo che si può dare al sistema”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Mannino, 25 anni a processo, spiega perché
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