Macché riforme, viva le feste

Schifani assieme al sindaco di Catania Trantino e a Marcello Caruso durante le processione di Sant'Agata a Catania

Sono giorni di grande fermento per la politica siciliana. Non c’entrano le riforme, le misure di contrasto alla siccità (ha ripreso a piovere, cosa vorreste di più), né le numerose vertenze (da Almaviva a Versalis) che rendono la coda del 2024 ricca di insidie per centinaia di lavoratori. Sono giorni di grande fermento perché si deciderà a breve a chi andranno i due milioni messi in palio per l’organizzazione del veglione di Capodanno, con Mediaset favorita sul resto della concorrenza; e per capire con quale mossa a sorpresa i contributi alle associazioni culturali – informalmente cestinate da Galvagno e Schifani – torneranno in auge con la prossima manovra Finanziaria, che in queste ore attende di essere licenziata in commissione Bilancio.

Servirà ancora qualche giorno perché la Legge di Stabilità venga ufficialmente dibattuta a Sala d’Ercole, nell’aula del parlamento regionale. Già, perché in quell’aula il presidente dell’Assemblea ha organizzato un’altra festa: il concerto di Natale di Katia Ricciarelli. L’evento, come anticipato da Repubblica, renderà necessario un restyling complessivo: bisognerà “smontare i banchi della commissione e il podio da cui intervengono i deputati” per qualche giorno (dal 12 al 17 dicembre). I costi del concerto non sono ancora noti, ma gli ospiti potranno effettuare delle donazioni benefiche sul conto della Fondazione Federico II, non prima di aver inforcato lo smoking (tailleur per le signore) in vista dell’appuntamento fissato alle 20.30 di domenica 15 dicembre.

Sarcastico Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera: “La smettete con queste polemiche pretestuose? Un Parlamento, detto anche “fucina” per la mole di leggi che approva, avrà il diritto a una pausa e un po’ di svago”. Il gran galà delle vanità è un’iniziativa più unica che rara per le istituzioni siciliane e segue la scia di quanto avviene ogni anno a Palazzo Madama. Ci saranno ospiti di prestigio, tra cui, pare, il presidente del Senato La Russa. Non importa – volete mettere l’immensa ricaduta turistica garantita dai solfeggi della Ricciarelli? – se la manifestazione servirà a dilatare i tempi della Finanziaria, che comunque dovrebbe vedere la luce entro la fine di dicembre o al massimo nei primi giorni di gennaio (lasciando la seduta aperta, come lo scorso anno). Ciò che importa è che nella manovra ci siano dentro le misure per la promozione del territorio. Le mance.

Il caso Auteri, infatti, non è mai esistito, e la politica si prepara – irrigidendo i paletti – a far confluire fiumi di denaro su conti terzi. Non è ancora chiaro se saranno enti e associazioni, o soltanto fondazioni e associazioni diocesane. E soprattutto con quale criterio vengano individuate, né chi farà la cernita. Ma è impensabile che a fine anno i 70 deputati decidano di lasciare al banco alcune decine di milioni. La strategia, però, è riversare gli emendamenti “particolari” all’interno di un maxi emendamento governativo (come per l’ultimo assestamento di bilancio) che verrà presentato a Sala d’Ercole e che pertanto rimarrà fuori dal testo base discusso in questi giorni nelle commissioni. Un modo per non appesantire la discussione, ma soprattutto per evitare che si presentino nuovi scandali difficili da arginare. Addirittura l’assessore Dagnino, senza troppa convinzione per la verità, ha spiegato che “al momento non ci sono proposte di carattere territoriale, anche se vorrei precisare una cosa: spesso – ha dichiarato a Live Sicilia – si giudicano negativamente questi interventi, tuttavia sono misure che hanno una ricaduta positiva sui territori”. Un’apertura c’è.

Solo il Partito Democratico si è tirato fuori dalla spartizione: “Serve un vero e proprio blocco contro chi intende usare la finanziaria come un bancomat”. Il metodo Auteri potrà essere depotenziato, ma sarà certamente replicato. Rappresenta il plus valore della corrente turistica di Fratelli d’Italia che, viste le difficoltà a procedere con affidamenti diretti di grosso calibro (dopo le magagne e il “danno d’immagine” provocato dalla vicenda di Cannes e dall’ex assessore Messina) ha dovuto ripiegare sulla tanto cara Tabella H (anche se non si chiama più così). Lo stesso Auteri aveva mosso un’accusa specifica nei confronti di Schifani: quella di avere commissariato l’assessorato al Turismo da cui, però, partono soltanto i decreti rispetto alla ripartizione delle prebende decise in sede parlamentare. Attacco a cui il presidente della Regione non ha mai risposto.

Palazzo d’Orleans, infatti, continua ad avere a cuore la sintonia con FdI e con l’assessore pro-tempore Elvira Amata, così come testimoniato dagli ultimi impegni assunti. Il primo riguarda il concerto natalizio del Volo, che la sera del 24 dicembre potremo assaporare in prime time su Canale 5: un’esibizione sfarzosa che lo scorso agosto ha bloccato per alcuni giorni la Valle dei Templi di Agrigento, dove i tre tenori si sono misurati – di fronte a una platea agghindata per l’occasione (nonostante i 30°) – coi canti di Natale. La Regione ha finanziato l’esibizione con 900 mila euro attraverso l’assessorato al Turismo (il Mit ne ha aggiunti 300 mila).

A Capodanno si replica, anche se in un contesto più spartano: con le ultime variazioni di Bilancio, all’interno della solita “tabella”, sono stati stanziati 2 milioni per l’organizzazione del veglione in piazza. Si è sempre parlato di Catania e non potrebbe essere diversamente: Agrigento ha già avuto la sua parte, Palermo ha annunciato una serata con Antonacci, mentre nel comune più a destra d’Italia ancora nulla. Potrebbe esserci Mediaset, con la Panicucci in prima fila, a trainare la città verso il nuovo anno. Anche se Palazzo d’Orleans, “in merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa”, ha voluto chiarire che “la Regione ha pubblicato un avviso rivolto agli operatori televisivi per l’organizzazione e la messa in onda di un evento per il Capodanno 2025. La Regione non ha individuato alcuna città per ospitare la manifestazione, lasciando alle tv il compito di proporre progetti che includano anche la scelta della località, sulla base delle specifiche esigenze televisive”. L’Avviso scade oggi e “prevede infatti che siano le stesse emittenti televisive a presentare le proprie proposte, comprendenti esibizioni artistiche in linea con i tradizionali spettacoli dell’ultimo giorno dell’anno”. Sarà senz’altro una grande festa, l’ennesima.

Costantino Muscarà :

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