Evviva i fratelli Corsaro. C’era bisogno di questa luce e di questo vento. Respira la televisione, respira Mediaset e respiriamo pure noi, poveri spettatori afflitti da un’estate mortizza e inchiodati per tre mesi alle repliche e a techetechetè. La fiction, tratta dai romanzi di Salvo Toscano, ci seduce con un Giuseppe Fiorello lieve e inarrivabile, con un racconto che salta con leggerezza dal giallo alla commedia e con una Palermo narrata finalmente nella sua realtà briosa e senza la maschera plumbea dei luoghi comuni più vecchi e abusati. Inevitabile il raffronto con “I leoni di Sicilia”, la serie colossal sui Florio che da martedì tiene banco sull’ammiraglia Rai. Certo, rappresentano due mondi completamente diversi e lontani. Ma vuoi mettere la brillantezza dei fratelli Corsaro con il chiaroscuro ottocentesco dei Florio? La scrittura di Toscano ci fa volare.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Ma quanto è bella la Palermo dei Corsaro
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