Se il buongiorno si vede dal mattino, non ci sono troppe illusioni da fare sul futuro politico di Edy Tamajo, soprannominato dai propri elettori “Mr. Centoventimila Preferenze”. Per rastrellare quella montagna di voti ha battuto ogni angolo di Sicilia, ogni via di Palermo, ogni vicolo di Mondello. E Dio solo sa quante mani ha stretto, quanti amici ha abbracciato, quanti inchini avrà fatto. Ma – almeno fino a oggi – non sembra che tanta fatica abbia prodotto trionfi e incoronazioni. Anzi. Il presidente della Regione ha tenuto subito a precisare che il vincitore delle europee, dopo la rinuncia a Bruxelles, resterà alle Attività Produttive e che un trasferimento nel ricco feudo della Sanità non è in programma. E allora? Chi conosce umori, rancori e gelosie di Renato Schifani avanza una profezia. Che il lento, inesorabile logoramento di Edy Tamajo sia già iniziato.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Ma per il vincitore non c’è incoronazione
edy tamajorenato schifani
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