Ma lasciatemi l’odore del tempo

L’odore del tempo. Il tempo ha un odore. Tutte le cose ce l’hanno. Il tempo lascia il suo odore in tutte le cose che attraversa. Come l’ anziana signora che lascia la scia di profumo dolce e naftalina prima di entrare al teatro.
L’odore il tempo lo lascia nei libri, negli armadi. Chi non ha mai annusato le pagine di un libro. Chi non ha mai sentito l’odore inconfondibile nella casa della propria infanzia. L’odore delle cose riesce a portarti indietro nel tempo come nessun’altra cosa riesce a fare.

È forte l’odore, è ciò che in noi ancora ci ricorda che siamo animali. La cosa ancora sana dell’essere umano è il sopravvivere dell’uso del suo olfatto. Ci cerchiamo con l’odore. Ci selezioniamo con l’odore. Il tempo che scorre su di noi, i luoghi che abbiamo visto, le emozioni che abbiamo provato. I cibi che abbiamo gustato hanno lasciato nella nostra pelle un odore.

Ecco, vogliono toglierci questo odore del tempo. I cibi pronti cancellano gli odori del cibo che cuoce.
I tablet si sostituiscono ai libri. I giochi di plastica prendono il posto di quelli in legno. Ma noi continueremo ad essere schiavi del richiamo degli odori perché il tempo che passa lava via ogni emozione, cancella ricordi e sbiadisce i pensieri ma gli odori… Gli odori restano immortali, a ricordarci sempre che possiamo leggere solo i tablet e usare la plastica, ma la nostra parte animale non ci lascia e quel bisogno di annusare e di “annusarci” è un richiamo troppo forte.

Sissi Alfisi :

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